lapide tombale, opera isolata - produzione Italia centrale (?) (secc. III/ IV)

lapide tombale, 200 - 399

Lastra rettangolare con iscrizione funeraria, dalle superfici spianate a martellina e con lettere scolpite con scalpello a punta piatta. La lapide è inoltre spezzata a metà e ricomposta; s osservino inoltre una lacuna nell'angolo superiore sinistro e varie scheggiature, alcune stuccate, sulle cornici. Queste sono composte da una fascia perimetrale risparmiata e una larga cornice a gola; nello specchio così delimitato vi è scolpita una iscrizione a caratteri capitali, con solco stretto a sezione angolare, e punti divisori presenti solo nelle prime due righe a triangolo

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ levigatura/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Centrale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di provenienza ignota (forse da Roma), l'iscrizione funeraria fece parte della collezione di Vespasiano Gonzaga di Sabbioneta e, nella seconda metà del XVIII secolo, venne collocata a Mantova nel Museo dell'Accademia; passò poi al Palazzo Ducale, a seguito della Convenzione del 1915 tra Stato Italiano e Comune di Mantova. Malgrado la cura formale nella resa del testo dell'iscrizione funeraria. e delle singole lettere, si rivelano numerosi errori: la sostituzione di O al posto di C nel cognomen del committente e al posto di Q (riga 8, aliquis); il raddoppiamento della sillaba ce in praecepit (riga 5); e probabilmente un ripensamento alla riga 5, dove praetoriolum non doveva forse presentare le ultime sei-sette lettere, aggiunte successivamente (ma con uno sconfinamento eccessivo nella corniciatura). Le righe sono alte 2.5 cm uniformemente. Per la paleografia si notano sopratutto la forma della L, dal tratto inferiore fortemente inclinato (caratteristica desunta dalla grafia corsiva, riscontrabile su pietra a partire dal II secolo d.C.: cfr. Cagnat, 1889), e sopratutto quella M, a tratti verticali ben diritti e obliqui intermedi leggermente abbassati, documentata in età tardo-imperiale. Anche la tmesi tra le righe 10 e 11 è elemento più frequente nelle iscrizioni tarde. Lo Hubner data l'iscrizione tra l'età di Costantino e quella di Giustiniano (op. cit. in blibliografia). Di particolare interesse è l'onomastica: la defunta presenta un nome eccezionalmente composto da prenome, gentilizio e cognomen. Quest'ultimo, Alexandria, essendo di origine grecanica lascia supporre un'origine servile della donna, mentre i primi risentono decisamente dell'onomastica della casa imperiale, con particolare riferimento al periodo successivo a Caracalla; il nome maschile si presenta invece privo di prenome, abbrevia il gentilizio Claudius, ed ha un cognomen pure grecanico, Amazonicus: si tratta probabilmente di un liberto o di persona comunque di famiglia libertina, forse in qualche modo legata alla gens Claudia, sempre dell'ambito quindi di liberti imperiali. L'assenza del prenome è fenomeno documentato sopratutto a partire dal III secolo d.C. Per Alexandria e Amazonicus cfr. Forcellini. In base agli elementi onomastici l'iscrizione dovrebbe appartenere almeno al III secolo d.C. In contraddizione con l'onomastica però, almeno per quanto concerne lo stato sociale della defunta e di suo marito, stanno le abbreviazioni c(larissimae) m(emoriae) f(eminae), modellata sull'epiteto maschile riferito a esponenti di classe senatoria, e v(ir) e(gregius), in uso a partire dall'età di Antonino Pio per i membri della classe equestre. E dell'alta posizione sociale ci dà conferma la descrizione del sepolcro contenuta nelle disposizioni testamentarie (recinto con mausoleo e giardinetto, quindi una sorta di cepotaphium). Questa commistione di elementi greco-orientali nelle classi superiori effettivamente porta a considerare più tarda del III secolo l'epigrafe, che potrebbe essere forse meglio databile nel IV secolo. L'indicazione dell'entità della multa è frequente a partire dalla fine del I e l' inizo del II sec. d.C. L'indicazione dell'erario dei Pontifices, caratteristico delle iscrizioni di Roma, ha indotto il Mommsen ad attribuire l'iscrizione a questa città (CIL, v.2, additamenta, p. 1078)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075476
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12136
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI al centro della cornice - CL(audius) Amazoni us v(ir) e (gregius) maritus/ Marciae Aurel(iae) Alexandiae c(larissimae) m(emoriae) f(eminae)/ hunc titulum secundum mandatum / eiusdem Alexandriae, quae cum adviveret/ testamento suo praece pit hunc praetoriolum / um hortulo et heroo libertis libertabus / que posterisque eorum cedi, et iussit ne quando de / familia alienetur. Si quando aliuis voluerit donare vel vendere arca / e pontificum poenae nomine infe[ret]/ duodecies centena milia nummum - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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