stele funeraria, frammento - produzione Italia settentrionale (prima metà sec. III)

stele funeraria, 200 - 249

Parti superiore e inferiore di una stessa lastra parallelepipeda in marmo bianco a grossa grana, corrispondente ad una stele funeraria. La parte superiore è mutila della metà sinistra; quella inferiore ricomposta da 3 frammenti conserva tracce della base di una linea di epigrafe; compaiono inoltre varie scheggiature. Nella prima parte compare parte di un timpano con frontone non decorato, affiancata da un acroterio a quarto di cerchio, in cui è scolpita una M, probabile abbreviazione per Manibus (cui doveva corrispondere, nella parte perduta, una D per Dis); al di sotto è delineato il campo epigrafico, rettangolare, che conserva tre linee di iscrizione. Nella parte inferiore si conserva la conclusione del testo. Scrittura capitale con solco a sezione angolare; interpunzioni a triangolo e a hedera distinguens. Il restauro del 1979 è stato compiuto attraverso l'incollaggio e integrazioni con resina ipossidica Araldit Y 103 e con polvere di marmo

  • OGGETTO stele funeraria
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stele funeraria fu rinvenuta nei primi mesi del 1973, rotta in frammenti affioranti in un campo della località Ca' Bondesanino del comune di Felonica Po (MN) (I.G.M., F. 75 I NE mm 175/82). Nella parte centrale della stele, ora perduta, doveva essere indicato il nome della moglie del dedicante; il gentilizio di quest'ultimo, se è corretta la ricostruzione, è poco attestato in Italia settentrionale, e per lo più da iscrizioni di incerta lettura(CIL.V. 5699, 2482, 7892); assai comune al contrario è il cognome Valerianus che (nel caso il dedicante fosse un ingenuus) potrebbe indicare una adozione della gens Valeria (una delle più diffuse in Cisalpina), nel caso di un liberto invece un cambiamento di proprietario per donazione. L'assenza dell'indicazione della tribus, frequente nel caso di liberti, nel caso di un ingenuus porterebbe a considerare il testo posteriore al II secolo d.C.; l'uso di caratteri ancora della capitale quadrata, le ridotte dimensioni della stele e considerazioni di tipo stilistico, quali l'uso di semplice excisione anzichè di vero e proprio rilievo, e la riduzione disegnativa di elementi architettonici (per cui Mansuelli, 1967, pp. 29-38) pur nell'ambito di una sentita correttezza formale consentono di datare questo pezzo alla prima metà del III secolo d.C
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075472
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 26336/ a-b
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI nel frammento superiore - [.M]umm [ius]/[Vale]rianus/[---]o(ptimus)v(ir)/[---] - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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