ara, opera isolata - produzione Italia settentrionale (prima metà sec. I)

ara, 1 - 49

Ara o base con iscrizione funeraria. Lato frontale, con residui delle fiancate, di ara funeraria in marmo bronzetto di Verona, maggiormente sviluppata nel senso della larghezza, con base impostata su zoccolo liscio e decorata da due modanature a gola ornate da foglie lanceolate disposte su due ordini sovrapposti nella cornice inferiore e su uno nella superiore; il dado presenta al centro una grande specchiatura per l'epigrafe, ribassata rispetto al piano frontale, corniciata da una larga fascia risparmiata e da un ordine di foglioline lanceolate disposte verticalmente. L'iscrizione funeraria è scolpita in scrittura capitale con solco a sezione angolare e interpunzioni a virgola; si notano nelle righe 2, 3, 4 e 6 I più alte. La cimasa è decorata da due modanature a gola aggettanti, delle quali l'inferiore è ornata da una Kymation naturalistico, mentre la superiore è pressochè irriconoscibile. Le superfici sono corrose e scheggiate, semplicemente sgrossate (forse in seguito a riempiego) sul piano superiore, base lacunosa, interrotta al centro

  • OGGETTO ara
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ara, la cui origine è probabilmente Mantova (I.G.M. F. 62 II NO), era riutilizzata appunto a Mantova come soglia di un pozzo del palazzo Cattaneo (poi Nonio); successivamente nella seconda metà del XVIII sec. fu trasferita nel Museo dell'Accademia (inv. 87) e infine, a seguito della convenzione fra Stato Italiano e Comune di Mantova del 1915, fu trasferita in Palazzo Ducale. La tipologia del monumento trova riscontro in un esemplare bresciano (cfr. Seletti); il kymation trova riscontro in esmplari prodotti in età augustea (cfr. Leon), mentre in generale lo stile della decorazione, ricca di elementi ma non caratterizzata da particolare ricerca di effetti cromatici, suggerisce una datazione alla prima metà del I secolo d. C., anche considerando sia la paleografica che lo stile del testo epigrafico (si notino l'assenza della dedica agli dei Mani, e la forma arcaizzante liberteis). La gens Annia, ben documentata in Cisalpina (cfr. CIL), ebbe a Mantova almeno un altro esponente, a noi noto da un'iscrizione di Lambesi (cfr. CIL). I cognomina del dedicante e dei due defunti denunciano la loro origine greco-orientale, e la condizione di liberto anche per il dedicante
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075034
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12157
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI L(ucio) Annio L(uci) l(iberto) Diphilo/ Maiori/L(ucio) Annio L(uci) l(iberto) Diphilo / Minori / L(ucius) Annius Diomedes / liberteis - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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