danza della Morte

dipinto murale, ca 1720 - ca 1720

Nel sesto lato, sopra una finestra immurata (posizionata a circa 1 metro da terra) si incontra uno scheletro di profilo che riene in mano: nella sinistra un complesso e nella destra un oggetto difficilmente identificabile (forse una clessidra o forse un mappamondo). Sopra, un cartello rettangolare affrescato con scritte ormai illeggibili, contenente con ogni probabilità ammonimenti riguardo alla morte. Tutta la facciata è ornata da sobrie decorazioni architettoniche

  • OGGETTO dipinto murale
  • MISURE Larghezza: 230 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bergamasco
  • LOCALIZZAZIONE Averara (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iconografia di questo ossario rientra perfettamente in quella corrente di pittura macabra che nella bergamasca, o ad opera di pittori bergamaschi, ebbe un suo sviluppo particolare. Infatti il tema franco-germanico della "Danza macabra", che in Italia non ottenne mai ampi consensi, proprio nella bergamasca a Clusone o ad opera dell'artista averarese Simone Baschenis a Pinzolo (TN) nelle Giudicarie (1536), trova i suoi primi e più insigni modelli fino a giungere all'ultimo illustre esempio, ormai dall'inizio dell'800 del pittore bergamasco Vincenzo Bonomini autore delle tele con teschi e vesti settecentesche per la chiesa di Santa Grata a Bergamo. Nella bergamasca era assai frequente, soprattutto nel secolo XVII e in parte nel XVIII, l'uso di affrescare anche su cappellette isolate e particolarmente in chiesette destinate ad ossario, figure di scheletri muniti di simboli loro pertinenti e cartelli di ammonimenti, ne siano esempi gli scheletri che ornavano una chiesetta a fianco della Parrocchiale di San Pellegrino e la facciata della cappella dei morti a Stabello (Zogno). L'iconografia di Averara si inserisce quindi in questa corrente così feconda in questa zona. Per quanto riguarda poi la datazione il 1720 circa viene confermato non solo dalle caratteristiche stilistiche e decorative dell'ossario, ma anche dal fatto che proprio in quegli anni la chiesa di San Giacomo veniva ampliamente ristrutturata e l'ossario costruito, come risulta da uno schizzo di progetto conservato nell'archivio Parrocchiale di Averara.Bibliografia: Angelini L., Arte minore bergamasca, Bergamo, 1947, p. 160
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300068662-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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