conversione di San Paolo
formella,
1675 - 1675
S. Paolo sta per essere disarcionato dal cavallo imbizzarrito mentre spaventati gli altri soldati innnalzano spade, scudi vessilli, come per difendersi della miracolosa apparizione
- OGGETTO formella
-
MISURE
Altezza: 55
Larghezza: 45
-
ATTRIBUZIONI
Castelli Bernardo Detto Borromini Bernardo (1646/ 1725)
- LOCALIZZAZIONE Varese (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal "Libro delle Ordinazioni" (1659-1682) dell'APSV, apprendiamo che nella se data del 16 marzo 1673, la Congregazione deliberò la costruzione dei pulpiti e ne affidò l'esecuzione a Bernardino Castelli, usufruendo di un lascito elargito dal patrizio varesino Gerolamo Cremona. Dopo varie discussioni fra la Fabbriceria e il Castelli circa il prezzo, si giunse finalmente all'accordo di £. 566 (mandato dell'1/12-1674). I pulpiti, ultimati ai primi del 1675, furono messi in opera alcuni mesi più tardi tanto che nella seduta del 28 aprile 1675, la Congregazione ordinava che "senza altro indugio si vadi disponendo et metendo in opera li Pulpiti fatto del sig. Bernardino Castello...". Dalla "Cronaca Adamollo" sappiamo che l'''11 giugno d.anno 1675 fu messo in Chiesa di S. Vittore il novo Pulpito cioè quello a mano manca, opera fatta dal sig. Bernardino Castelli abitante qui in Varese, ed intagliatore virtuoso, e con l'altro che va facendo dalla parte dell'Evangelio costano in tutto 2523 essendo una tal opera uno de' legati lasciati dal Sig. Gar. Cremona, alli 6 ottobre di d. anno fu messo l'altro pulpito". Dal "Libro delle Ordinazioni" apprendiamo inoltre che il 24 giugno 1675 si decise di contattare il Castelli.L'arte dell'intaglio e della scultura lignea ebbe particolare sviluppo in questa zona delle Prealpi lombarde già a partire dalla seconda metà del sec. XVI per opera di maestri quali Andrea Carantani, autore del magnifico armadio della Basilica. Fra gli intagliatori che operarono nel corso del sec. XVII, e agli inizi del successivo, figura emergente è senz'altro il Castelli che iniziava con i due pulpiti una fattiva collaborazione con la Fabbriceria di S. Vittore che gli avrebbe commissionato, negli armi successivi, altri impegnativi lavori quali le due casse per gli .organi: (1679), le cantorie (1685-1690), il paliotto e ilgrado del Rosario (1702), il grande crocifisso dell'arco trionfale (1711-1712). In queste sue prime prove, il C. si dimostra ancora molto legato alla tradizione tardo-rinascimentale evidente nell' impostazione architettonica dei due amboni, caratterizzati da una ferma rigida e squadrata, sottelineata dalla presenza di quelle lesene (di base alle figure degli Evangelisti) che oltremodo ne scandiscono i volumi. Per le formelle, si può notare, in generale, una notevole maestria tecnica talvolta unita ad una sapiente costruzione dell'immagine (generalmente basata su schemi triangolari) pur nelI'ingenuità di alcuni particolari. E' da sottolineare , inoltre come ricorrano spesso fondaIi con tende e drappeggi che se talvolta assumono l'aspetto di grandi quinte teatrali che nulla più aggiungono all'efficacia dell'immagine (come nella Pentecoste), in altri casi (ceme nella Cena in Emmaus) diventano sentite note di intimo ambiente domestico
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300046287-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0