Sant'Aristobolo

dipinto,

La decorazione plastica della chiesa, se si eccettua un gruppo ad altorilievo nel catino absidale, è concepita come ornameto dei principali elementi architettonici dell'interno o come cornice dei dipinti che si trovano sui pilastri della navata, nel presbiterio e sulla parete di fodno. Tutti gli stucchi sono in buone condizioni di conservazione e di leggibilità, pur se ridipinti più volte ed impolverati. Al di sotto di ognuno degli ovali dipinti su tela che si trovano sulla sommità degli otto pilastri della navata compare una scritta attinente al soggetto raffigurato nell'ovale stesso, altre scritte si leggono entro i fregi a stucco dei pennacchi della cupola

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bazzani Giuseppe (1690/ 1769)
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Marani annota: "per più aspetti la vicenda della riedificazione settecentesca di S. Barnaba appare interessante; la vicenda cioè di quella riedificazione che fu la prima vistosa iniziativa locale di architettura sacra nel regime austriaco succeduto al crollo della dinastia gonzaghesca". Uno degli aspetti interessanti è senza dubbio, quello della decorazione plastica, svoltasi nella quasi totalità (l'unica eccezione pare essere la cornice della pala dell'abside) nel corso del XVIII sec. Fino ad oggi gli stucchi sono stati attribuiti ad un unico autore, il ticinese Stanislao Somazzi, e datati al 1768, ma un più profondo esame dei documenti ed una puntuale analisi stilistica inducono ad operare varie distinzioni. Dalle "Memorie" manoscritte della chiesa risulta che il lavoro di decorazione a stucco era già stato in parte compiuto da artigiani -oggi ignoti- tra il 1720 ("stuccatura e indoratura del cupolino") e il 1721, anno in cui "fu stabilita tutta la Cappella Maggiore, e furono fatti tutti li stucchi, qualli in essa si vedono". D'altra parte, dalla stessa fonte risulta che il Somazzi lavorò solamente per cinque mesi nel 1768, retribuito con "48 lire romane, 1056 di Mantova", per un ben definito complesso di decorazioni: "dell'anno sud. 1768: fu fatto fare un Fregio di stucco al d'intorno di tutta la nostra Chiesa sotto il Cornicione, come altresì l'ornato, pure di stucco, sopra le Cappelle, il tutto eseguito dallo stuccatore Stanislao Somazzi di Lugano". Alle parti esplicitamente riferite dal doxumento al Somazzi vorrei aggiungere solamente un altro ornamento che risponde al gusto elegante e capriccioso del Rococò portato dal ticinese e che, cronologicamente, è a lui attribuibile: il fastigio della cornice che oggi racchiude "la Moltiplicazione dei pani e dei pesci" del Costa ma che in origine esa stata creata per una prospettiva affrescata nel 1755. Ancora, si potrebbe pensare al Somazzi per il gruppo plastico dell'abside, in ragione della sua qualità e dei moduli stilistici impiegati, che portano l'esecuzione oltre la metà del secolo. Tutto il resto costituisce una decorazione certamente ricca e raffinata, ma simmetricamente bipartita, ancora legata ad un certo realismo negli ornati floreali, rigonfia nei rilievi geometrici e conferma all'analisi formale l'attribuzione documentale ad una mano diversa, attiva nelle prima metà del secolo. La sola cornice della pala dell'altare maggiore, legata alle vicende del dipinto che racchiude (collocato nell'attuale sede nel 1803), esula dal secolo XVIII e si colloca come appare anche dai motivi che la compongono in epoca di affermato neoclassicismo agli inizi dell'Ottocento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300038967
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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