ultima cena

dipinto,

Personaggi: Cristo. Figure: apostoli; servitori. Mobilia: tavolo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ferrari Gaudenzio (1475/ 1546)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1543 D. Aurelio da Milano, priore del convento della Passione, a sue spese commissionava a G.F. la pala, per adornare l'altare di S. Giovanni Battista. Non esiste più il contratto originale ma un documento, abbreviato, rogato da notaio, in data 18 febbraio 1544 da cui sappiamo che la tavola venne dipinta con la collaborazione di Giambattista della Cerva, per 40 scudi e che la cornice della medesima, disegnata dallo stesso Gaudenzio, fu opera di un certo Giovanni Pietro a cui si assegnarono 30 scudi. La tavola si trovava da due anni collocata sull'altare, quando dallo stesso P. Aurelio fu trasferita nella chiesa di S. Ambrogio di Merate, non avendo ottenuto dai suoi monaci che, a compenso per la spesa sostenuta, celebrassero, nel giorno della sua morte, un ufficio peruetuo. Ma lo stesso P. Aurelio pentitosi di questo, l'ultimo giorno di febbraio del 1549 revocava e annullava la donazione alla chiesa di Merate. Sorse allorauna disputa tra il monastero della Passione e il comune e parroco di Merate che finì con la sentenza del senatore Casati, in data 10 novembre 1551, in cui i Meratesi dovevano restituire l'opera entro otto giorni oppure pagare 114 scudi d'oro. (Archivio Parrocchiale pubbl. in Colombo, 1881). L'opera realizzata nell'ultimo periodo di vita segna un ritorno stanco e di maniera alle prime fonti d'ispirazione e agli schemi compositivi iniziali di un artista sopravvissuto alla tesa foga creativa troppo a lungo arrischiata su preziosità di cromatismi ricchi di risorse nelle vibrazioni delicate e vaporose. La riuscita impostazione prospettica e la sicura abilità compositiva salvano la maestosa (Baroni, 1938). Una copia, quasi fedele, del dipinto, opera dello scolaro Bernardino Lanino si trova nella prima cappella a sinistra di S. Nazaro in Milano. E' pressocché impossibile individuare la mano del Della Cerva, la cui collaborazione é testimoniata daidocumenti. L'iconografia di questa Cena, si rifà a uno schema dureriano (l'incisione della Piccola Passione) ripreso più volte da Gaudenzio a partire dagli affreschi di S.M. della Grazie a Varallo, oltre che da Bramantino. Dall'esempio di Varallo G. ricava l'impianto, moltiplicandone sensibilmente l'animazione delle figure, la complessità dei gesti, degli atteggiamenti, dell'espressione dei volti e scalando teatralmente la scena a intervalli successivi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300029048
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Ferrari Gaudenzio (1475/ 1546)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'