monumento funebre, opera isolata di Lombardo Cristoforo detto Lombardino, Lombardo Patriarchi (sec. XVI)

monumento funebre, 1517 - 1517

Monumento addossato alla parete sin. poggiante su due zoccoli, il primo non presenta né decorazioni, né scritte; il secondo ha un'iscrizione (a), abrasa con parole mancanti, con segni di copertura abbastanza recenti di gesso; poggiante su di essi alta fascia, raff. nel centro in bassissimo rilievo Cristo fuoriuscente da un sarcofago, a torso nudo con perizoma, braccia adagiate una sull'altra, dietro croce con ai lati flagelli appesi, e antistanti le braccia, sulla sin. un bastone con spugna; sulla ds. lancia, questi elementi sono in senso trapezoidale rispetto alla croce. In alto a ds. raffigurazione del sole, a sin. della luna, sono tutti elementi consueti all'iconografia della Passione. Ai lati di essa, inserita in una lastra rettangolare obliqua alla parete di fondo, con bordo incorniciante, si presentano due zoccoli, sempre a bassissimo rilievo con foglie di vite, appoggianti nella parte terminale su balaustrini orizzontali. L'intero zoccolo è posato su di un basamento a parallelepipedo. Nella soprastante fascia rettangolare, tre riquadri a bassissimo rilievo: quello al centro ha tracce di decorazione, un tempo composta di intarsi in marmo nero; ai lati decorazioni sempre a bassissimo rilievo, con candelabro a tre nodi più un piatto con frutta, contornato da volute floreali

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Lombardo Cristoforo Detto Lombardino (notizie Sec. Xvi)
    Lombardo Patriarchi (notizie Sec. Xvi)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giovanni da Tolentino (? +1517), condotti ero al servizio di Francesco Sforza nelle Marche, cercò di convincere il Duca ad iniziare l'ostilità contro Venezia (1451) (Mezzanotte, 1966, p. 352). Il Forcella (1889-93, p. 86) afferma che ante il 1654, nella cappella del Crocefisso, la lapide alla ds. del monumento, con scritta in greco (di cui alla scheda n.9), era annessa al monumento, al posto della lapide (a), che precedentemente al restauro del 1654 era sul primo zoccolo, alla base del monumento stesso. Ma ciò risulta improbabile, poiché per le misure della lapide con caratteri greci, la sua collocazione ideale risulterebbe possibile solo nelle due sporgenze laterali di base addossate alla parete, quindi a fianco del corpo centrale degli zoccoli. Un altro motivo che determinerebbe tale probabilità è la suddivisione netta, in due parti simmetriche della stessa. Sempre secondo il Forcella (1889-93, p. 86 e p. 90) la lapide a) venne completata nelle parti abrase con parole mancanti (pri mo verso): COMITI ET EQVITI; (ultimi due versi): ISABELLA VXOR ET FRANCISCVS FILIVS POS. / VIXIT ANNOS LI OBIIT PRIDIE IDVS MAYAS M. D. LX; citando anche coloro che ne hanno studiato la ricostruzione. L'attribuzione al Fusina è citata dal Mongeri (1872)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300022847
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI al centro - VALE TYDEA / CONIVUX VALETE / LIBERI NEC TV / DEINCEPS CONIVNX / NEC VOS ERITIS / LIBERI IOANNIS / TOLLENTINATIS / (SEN. COM. EQ. Q.) / MDXVII - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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