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scatola con frammento del Monte Calvario,

Al centro del medaglione intagliato di madreperla, posto sulla parte superiore del piccolo blocco di legno d'olivo proveniente dall'orto dei Getsemani, si trova, protetto da uno strato di vetro, un frammento del Monte Calvario. Legato alla base con un sottile filo d'oro, il piccolo pezzo di pietra è sormontato da una striscia di carta recante la scritta: "Monte Calvario". Il tutto è contenuto in una scatola di cartone color blu di forma circolare

  • OGGETTO scatola con frammento del Monte Calvario
  • MATERIA E TECNICA carta/ scrittura a pennino
    cera/ impressione, fusione
    inchiostro/ scrittura a pennino
    filo d'oro/ attorcigliamento
    legno/ levigatura
    madreperla/ intaglio/ incisione
    PIETRA
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Terra Santa
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Racconigi
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pratica del pellegrinaggio in Terra Santa si sviluppò già nei primi secoli della storia della cristianità. Portata avanti per tutto il medioevo, non si interruppe mai, nemmeno durante le crociate. Una caratteristica che contraddistingue l’esperienza di tutti i pellegrini in ogni epoca è la tendenza ad accumulare oggetti e memorabilia provenienti dai luoghi in cui visse Cristo, collezionati con l’intento di riportare con sé in patria qualcosa di sacro. Se inizialmente si trattava in particolare di materiali come pietre, pezzi di legno o piccole quantità di terra raccolte nei siti citati nel Vangelo, con il tempo la pratica si è estesa anche a oggetti di artigianato, ornamenti in legno di olivo, scatole decorate, crocefissi, icone, dipinti o qualsiasi altro ricordo tangibile dell’esperienza spirituale del pellegrinaggio. Il mercato dei souvenir divenne ben presto una straordinaria fonte di introiti per i venditori locali. Un possibile riferimento al presente artefatto, che rientra di fatto nella categoria dei souvenir della Terra Santa, si può trovare sul Corriere della Sera del 7 aprile 1928, in un articolo che parla della visita del Principe Umberto II a Gerusalemme: «Nel pomeriggio si è svolta nella basilica dei Getsemani, una semplice e commovente cerimonia […]. Poi il Principe si è trattenuto a osservare la vetustà dei magnifici olivi dell’orto, muti testimoni del dramma cristiano, e ha ascoltato con fervida attenzione le spiegazioni sull’origine e sull’architettura della basilica. Padre Gaggi (presidente della basilica) gli ha offerto un frammento della roccia dell’Agonia, un pezzo di vecchio tronco d’olivo e un giovane pollone d’uno degli olivi, trapiantato in un vaso». L'opera fa parte di un corpus di oggetti extra-europei ricevuti in omaggio dai membri della famiglia reale di Savoia durante i loro viaggi, o offerti da delegazioni diplomatiche in visita in Italia. La consolidata tradizione di scambiarsi doni diplomatici tra monarchi, autorità religiose e capi di Stato è attestata sin dai tempi dell’antico Egitto e tutt’oggi risponde allo scopo di favorire, assicurare e mantenere buoni rapporti tra le parti. I doni, che assumono un valore, oltre che monetario, anche spiccatamente simbolico, sono spesso scelti in quanto rappresentanti l’essenza della Nazione o dell'istituzione religiosa che li offre. Si tratta infatti sovente di opere di artigianato, esempi di abilità manifatturiera, beni di lusso e artefatti di importanza storica realizzati con materiali locali. Attraverso l’esibizione di tali doni i dignitari promuovono la propria cultura e la propria patria ai livelli più alti delle pubbliche relazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100450835
  • NUMERO D'INVENTARIO R 7695
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • ISCRIZIONI Parte superiore - Ex Olivis Gethsemani 1928 - stampatello minuscolo - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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