Spes Amor atque Venus Saturno Vellere plumas / Cernant, raptorem diripiuntque suum. Saturno conquistato da Amore, Venere e Speranza
stampa controfondata smarginata di traduzione
1646 - 1646
Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649)
Parigi, 1590 - 1649
Dorigny Michel (1616/ 1665)
1616/ 1665
Personaggi: Saturno. Personificazioni: Speranza; Amore; Bellezza. Figura: putto. Attributi: (SATURNO) falce; ali; (SPERANZA) ancora. Abbigliamento: panneggio. Strumenti musicali: trombe. Simboli: (POTERE SOVRANO) scettro; corona; denari. Elementi architettonici: colonne; gradino. Paesaggio. Elementi naturali: nuvole; vento. Piante: fiori; alberi; edera
- OGGETTO stampa controfondata smarginata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino/ acquaforte
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ATTRIBUZIONI
Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649): inventore
Dorigny Michel (1616/ 1665): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’incisione in controparte, realizzata da Michel Dorigny e datata 1646, risulta la traduzione dell’opera di Simon Vouet rappresentante “Saturno sconfitto da Amore, Venere e Speranza”, oggi conservata al Musée du Berry di Bruges, in deposito dal Musée du Louvre. Secondo Thuillier (1990, pp. 199-201) la tela era stata commissionata all’artista francese, intorno al 1644-1645 - Crelly (1962, pp. 111-112) la anticipa agli anni 1637-1643 -, da Claude le Ragois de Bretonvilliers, segretario di Luigi XIII e uomo influente del regno, per il suo hôtel particulier parigino. In quella sede Dézallier d'Argenville (1765, p. 231) avrà modo di vederla collocata quale ornamento del camino del gabinetto. Nel 1793, a seguito della Rivoluzione Francese, l’opera finirà nel deposito del Musée de Petit-Augustines e se ne perderanno le tracce sino all’acquisizione nel 1945 da parte del Louvre e la definitiva sistemazione nel deposito di Bruges. La traduzione è ascrivibile alle prove che Vouet commissiona, per una ampia divulgazione, a Dorigny: prima allievo e poi fedele collaboratore oltre che genero del maestro francese. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola Francese Vouet Simone”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408132
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI in basso lungo il bordo inferiore - S[imon] Voüet pinx[it] / Cum privilegio Regis / Mich[el] Dorigny sculp[sit] 1646 - Dorigny Michel - corsivo - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0