Riposo in Egitto. riposo in Egitto

stampa controfondata smarginata tagliata di riproduzione, ca 1640 - ca 1680

PERSONAGGI: Gesù Bambino; Madonna; san Giuseppe. PAESAGGIO. PIANTE: alberi. OGGETTI: borraccia

  • OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di riproduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • ATTRIBUZIONI Simone Cantarini Detto Il Pesarese (pesaro, 1612 - Verona 1648): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'incisione è una copia in controparte dell'acquaforte raffigurante il Riposo in Egitto di mano di Simone Cantarini, detto il Pesarese (Bellini, 1980, n. 30). Il nostro esemplare, che presenta un soggetto di grande fortuna nel percorso artistico del pittore-incisore, si differenzia dalla stampa originale in particolare per la maggiore ombreggiatura in corrispondenza dell'occhio destro della figura di san Giuseppe (Bellini, 1980). Il modello, di cui si conoscono due stati e diverse altre copie oltre a quella di nostro interesse, potrebbe a sua volta essere stato tratto dal dipinto di omonimo soggetto realizzato sempre dal Cantarini e conservato oggi al Louvre (Bellini, 1980). L'acquaforte originale del Pesarese è riferita al 1640 ca., dunque lo stesso 1640 è da ritenersi data post quem per la copia qui schedata. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola bolognese Reni Guido”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408034
  • ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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