Il Mondo in rivista. cartoncini con disegni e scritte incollati sulle pagine di un taccuino

taccuino di disegni, ca 1928 - ante 1935

collage: su un primo cartoncino di colore verde incollato sul foglio dell'album sono stampati il titolo della poesia scritta da Mario Bertola, la sua firma e la data. Si riconosce anche una decorazione floreale realizzata a matita. Il tutto dentro una cornice (anche questa realizzata con una matita azzurra). Sopra questa carta verde sono incollati sette cartoncini di colore beige/bianca su cui sono stampati stralci della stessa composizione poetica

  • OGGETTO taccuino di disegni
  • MATERIA E TECNICA carta colorata/ matita azzurra
    carta beige/ inchiostro
    carta colorata/ inchiostro
  • MISURE Altezza: 11,5 cm
    Larghezza: 17,0 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Manicomiale
  • ATTRIBUZIONI Bertola, Mario (attribuito): creatore dell'insieme
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Antropologia ed Etnografia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Istituti Anatomici
  • INDIRIZZO corso Massimo D'Azeglio, 52, Torino (TO)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100407172-69
  • NUMERO D'INVENTARIO MAET_ARTBRUT_20
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI centro pagina - La Fata del Mare. Veniva verso di me una bella fata, di stelle circonfusa e di splendore, il mare le aveva dato la sua casa, ed Ella ospitava il mio cuore. Gli animali marini la servivano, si inchinavano i pesci al suo passaggio, e tutto quanto il mare le lambiva la casa che più bella a lei si apriva. Nel sogno, con Lei, mi invitava, a galleggiare con i pesci in alto mare, a toccare con le mani le balene, le sirene, i mostri, tra le sperdute isole del mare. Più grande fu la meraviglia del mio cuore, insonne e senza meta, quando si illuminò di luce tutto intorno, padrona, Lei mi disse, sono del mare. A mille ho ospitato il loro cuore, le bellezze naturali ho dimostrato, i vulcani spesse volte han fatto fuoco, le armi più potenti ho consegnato. Partirono da me come saette, in guerre santre e di valori estremi, crollarono città e interi eserciti, per sempre sopra la terra lo regnarono. Qui regna la storia dei tuoi simili, le corone più potenti, i più grandi artisti, per non offrire il bene al loro mondo, i loro valori piegarono alle onde. E mentre la sua voce richiamava, la mia mente ad ascoltare, di luce rossa, ed altri colori si cambiava. Fata dei mille sogni, in una notte mi amava. I mostri dei grand'occhi rilucenti piegavano ai suoi piedi rilucenti, servivano la Fata degli oceani, serpenti di solori sempre più belli. Il valore più bello che il cuore possiede, è di amare tutto e non sol uno. Ridona al mondo il valore naturale e conquisterai la spada del mare. E mentre, questo mi disse; apriva un arco di luce nella notte, vulcani ed Isole tra un ondeggiare di mare, con il Sole sopra l'azzurro più che brillante. Allora io le dissi, ho Fata bella, ascolta la parola del mio intelletto che sempre come Dio, amar voleva le donne, gli animali, e la terra del diletto. Fermare il corso della fiumana gente, contro i diritti di una legge eterna, è sogno e fantasia di un ardito, che illuminasse con gli occhi tutto il mondo. Di cento luci illuminò la casa, la Fata del nostro azzurro mare, salirono a mille i pesci e gli animali per esultare il sogno di un Cuore. 1935 = XIII, Mario Bertola - Mario Bertola - caratteri vari - a inchiostro - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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