assente

water, post 1891 - ante 1910

Dietro a una porta a vetri posta nella parete ovest, si apre una nicchia interamente rivestita in legno. Le pareti sono ornate con un motivo a costolonature che nasconde una serie di vani ai quali è possibile accedere aprendo il rivestimento che funge da anta. Il soffitto è chiuso da una grande valva di conchiglia. Nella parte inferiore è posto un sedile con buco circolare centrale rivestito in maiolica. Frontalmente è ornato da una specchiatura rettangolare intagliata a losanghe

  • OGGETTO water
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ smaltatura
    legno, intaglio
    legno/ scultura
    legno/ verniciatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Gabinetto di Toeletta e il Pregadio furono originariamente concepiti a complemento dell’Appartamento d’Inverno destinato al sovrano Carlo Emanuele III, allestito tra il 1731 e il 1733, ma a seguito dell’inversione d’uso tra le sale del fronte sud e nord del piano nobile del Palazzo furono assegnati alla regina regnante. Insistevano su spazi costruiti a fine Seicento per volontà di Vittorio Amedeo II, già con funzione di Gabinetto. Questi spazi furono riallestiti su progetto di Filippo Juvarra. L’esecuzione del palchetto venne affidata a Carlo Maria Ugliengo (1731-1732), i pannelli del lambriggio con grottesche “alla China” furono dipinti da Pietro Massa (1732-1734), le boiseries delle pareti da Pietro Giuseppe Valle e collaboratori che vi incassarono pannelli in scagliola tardoseicenteschi, profilati da intarsi in madreperla di Pietro Piffetti, e le undici piccole tele di Charles André van Loo con episodi della Gerusalemme liberata (1733). La decorazione affrescata della volta, coeva, fu eseguita da Massa per i motivi ad “arabeschi” e dalla scuola di Claudio Francesco Beaumont per la parte figurata (1733). Nel 1847 lo spazio subì interventi da parte di Gabriele Capello detto il Moncalvo che interessarono sia il mobile inginocchiatoio, sia le boiseries delle pareti dell’andito e le strutture lignee nelle quali sono incassati i pannelli. Più in generale, l’ebanista intervenne su tutte le cornici e lavori di intaglio, integrando i non pochi frammenti mancanti e ripassando le dorature, similmente a quanto già realizzato nell’antistante Gabinetto di Toeletta, ove operò, parimenti, sui mobili di Piffetti. Così il pittore Antonio Vianelli intervenne sulle pitture delle volte del Gabinetto e del Pregadio, queste ultime scialbate. Clemente Rovere nel suo lavoro monografico su Palazzo Reale (1858) si espresse entusiasticamente in merito al ricco allestimento di pieno gusto rococò di questi due ambienti. Questo vano non trova descrizione in alcuna ricognizione inventariale, neppure in quella del 1966, né nei “Testimoniali di stato dei Beni immobili facenti parte della Dotazione della Corona in Provincia di Torino”, compilati entro il 1909. In considerazione dell’iscrizione presente sulla tazza in maiolica e dell’insieme, è possibile ipotizzare che il vano sia stato allestito in concomitanza con l’inserimento del mobile da toeletta nell’antistante andito, ossia nella fase di trasformazioni volute dalla regina Margherita nel Palazzo tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Benché si tratti di uno spazio con funzione di servizio, la cura nell’allestimento della nicchia e l’ornato sommitale a valva di conchiglia confermano quel gusto neorococò che pervade i lavori richiesti dalla sovrana sotto la direzione di Emilio Stramucci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405330
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • ISCRIZIONI tazza, all'interno - FELICITAS - capitale - A FUOCO - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1891 - ante 1910

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE