armadio, opera isolata - manifattura torinese (metà sec. XIX)

armadio, post 1841 - ante 1858

Mobile a struttura parallelepipeda, impiallacciato in mogano, chiuso su tre lati e poggiante su zoccolo unito, con angoli smussati e profilo superiore modanato. Fiancate lisce. Anteriormente, due ante incernierate munite di vetri e due cassetti con serratura in corrispondenza della cintura. Piano liscio con angoli smussati

  • OGGETTO armadio
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • MISURE Profondità: 69.4 cm
    Altezza: 102.5 cm
    Larghezza: 135 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gabinetto inserito tra gli spazi dell’Appartamento d’Inverno, allestito a partire dal 1733 per la seconda consorte di Carlo Emanuele III, Polissena d’Assia, l’ambiente fu soggetto ai lavori di rifunzionalizzazione che interessarono le sale sei-settecentesche del piano nobile di Palazzo Reale per volontà di Carlo Alberto. Gli interventi impegnarono vari professionisti per circa un decennio, tra il 1837 e il 1848, sotto la direzione del poliedrico Pelagio Palagi, progettista di interni, architetto, collezionista, dal 1833 nominato, per volontà di re Carlo Alberto, “pittore preposto alla decorazione dei Reali Palazzi”. Non sono stati pubblicati dalla storiografia documenti significativi in merito alla trasformazione di questa stanza. La prima guida del Palazzo che descrive l’assetto voluto dal sovrano, compilata da Clemente Rovere, evidenziò la semplicità del mobilio, limitandosi a menzionare come opera degna di nota in questa sala la tavola cinquecentesca della Madonna con Bambino, santi e donatore, qui erroneamente riferita a Macrino d’Alba, e ricordando l’esistenza di “memorie di famiglia del compianto Sovrano: entro alcuni scaffali si veggono le divise de’ suoi ordini equestri”. Gli inventari patrimoniali redatti tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo Novecento restituiscono una serie di elementi d’arredo impiallacciati in mogano, forse in parte originariamente eseguiti da Gabriele Capello detto il Moncalvo, su disegno del Bolognese, per l’appartamento di Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena, allestito in occasione delle nozze con Vittorio Emanuele II, celebrate nel 1842. L’arredo risulta già collocato nella Camera da letto del sovrano nella ricognizione inventariale del 1880 e parimenti è rilevato qui in quella successiva del 1908. Mobile di fattura semplice, come era stato desiderio di Carlo Alberto per l’allestimento di questa stanza, è probabile, visto che è dotato di ante a vetro nella parte anteriore, che fosse stato destinato a contenere parte di quelle “memorie” del re di Sardegna che Clemente Rovere ricordava visibili nella sala. Pertanto, la sua cronologia si può collocare tra gli anni Quaranta e Cinquanta del XIX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405307
  • NUMERO D'INVENTARIO 4010
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI parete di fondo del mobile - 754 DC (verde) - maiuscolo/ numeri arabi - dattiloscritto -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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