ritratto di Maria Adelaide di Lorena

Busto, 1855 - 1855

Personaggio femminile ritratto a mezzobusto, col capo lievemente ruotato verso destra. Porta sul capo un ricco diadema a palmette, i capelli raccolti. Un manto ricopre interamente il busto, finemente lavorato a merletti e pizzo. Il busto poggia su piedistallo quadrangolare in marmo bianco, con cornici lavorate a fine rilievo

  • OGGETTO Busto
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Revelli Salvatore (1816/ 1859)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il personaggio ritratto è Maria Adelaide di Lorena (1822-1855), moglie di Vittorio Emanuele II. Accolta in primis con freddezza poiché austriaca, Maria Adelaide conquistò in breve l’ammirazione e l’affetto dei sudditi per la dolcezza e la benevolenza con cui seppe, con spirito di sacrificio e devozione, sopportare le note scorribande amorose del Re Galantuomo. L’opera fu realizzata da Salvatore Revelli (1816 – 1859), al quale il sovrano aveva commissionato una statua a grandezza naturale della regina. Lo scultore tabiese, giunto a Torino nel febbraio del 1851, modellò dal vero a Moncalieri il busto della regina. L’opera venne terminata soltanto nel 1855, a seguito della morte della sovrana: Revelli tradusse in marmo l’immagine della regina in abiti moderni, assisa in trono dallo stile neoclassico. L’opera venne così condotta nella basilica di Superga dove riposano i membri di casa Savoia. Nel 1855 terminò inoltre il busto oggetto di schedatura, così come riportato sul retro dello stesso (un secondo busto gli fu inoltre ordinato dall’arciduca Ranieri, fratello di Maria Adelaide). La regina, che all’epoca aveva poco più di trent’anni, è raffigurata col volto serio e già sfiorito per le frequenti gravidanze che la porteranno poi alla morte. L’opera qui traduce dunque con realismo lo stato di Maria Adelaide, ben diverso invece dal ritratto di quella di Superga, dove il volto è invece sereno, in ossequio alle regole della ritrattistica post mortem. L’opera venne dapprima collocata in Palazzo Reale a Torino, nella camera da letto della Regina; solo più tardi, nel 1926, fu inviata nel castello di Racconigi, assieme ad altri busti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405016
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6145
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI retro - SALVATOR REVELLI / LIGUR. A TABIA SCULPSIT / ROMAE MDCCCLV - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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