soggetto assente
Cofanetto ligneo di forma ottagonale interamente laccato di nero (kuro-urushi nuri), con maniglie laterali a sagoma di melone (mokkō-te). Sul coperchio a ribalta presenta un gallo rivolto verso un grande tamburo, in parte celato dal tronco nodoso di un pino. L'angolo inferiore sinistro è occupato da un pulcino rivolto verso il resto della composizione. Sulla cornice, smussata, corre una decorazione fitomorfa (karakusa) dorata, mentre i bordi esterni sono decorati con un motivo astratto dorato di fiori inscritti in cerchi o ovali che si intersecano all'infinito (motivo hana-shippō). Il coperchio a ribalta, sulla parte interna presenta un rametto fiorito di pruno (ume) e un mazzolino di campanule (kikyō). Il contenitore è dotato di vassoio nello scomparto superiore e, nella parte inferiore, di cassetto richiudibile mediante serratura di ferro (kanagu) decorata con motivi fitomorfi incisi, così come la ribalta del coperchio
- OGGETTO cofanetto
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MISURE
Profondità: 30 cm
Altezza: 15 cm
Larghezza: 40 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Giapponese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gallo (niwatori) è il decimo animale dello zodiaco cinese; rappresenta l'ottavo mese e, nella giornata, le due ore comprese tra le 17 e le 19. L'iconografia che vede il gallo associato a un tamburo si basa su una leggenda cinese: anticamente era stato sistemato un grande tamburo da guerra (kankodori) nei pressi del palazzo imperiale. Il tamburo serviva a radunare le truppe in tempo di guerra, e successivamente veniva usato dal popolo quando qualcuno voleva rivolgere rimostranze e attirare l'attenzione dei funzionari. Durante il lungo periodo di pace al tempo dell'imperatore Yao, l'oggetto, inutilizzato grazie al buon governo del suddetto imperatore, divenne un posatoio per i galli, percosso soltanto in rare occasioni per onorare la memoria di un ufficiale morto. Tale uso del tamburo fu adottato in Giappone nel 645 e mai più abbandonato. Il motivo iconografico del gallo sul tamburo, chiamato kanko no niwatori, simboleggia quindi un periodo di pace e cittadini contenti. Il più famoso kankodori nell'arte giapponese è quello dipinto da Kanō Eikei (1662-1702) sulle porte scorrevoli (fusuma) della sala del focolare della villa imperiale di Katsura a Kyōto. Il motivo decorativo che corre lungo i bordi dell'oggetto, deriva dal motivo cinese dei "sette tesori" (shippō) ed è qui elaborato nella forma di hana-shippō, con fiori inscritti in cerchi o ovali che si intersecano all'infinito: per questo simboleggia pace e armonia incatenate all'infinito ed è perciò impiegato in molti emblemi familiari (kamon) e nelle decorazioni di lacche e paraventi come portatore di buoni auspici. Contenitori laccati come questo, di forma rettangolare ad angoli smussati, dotati di comparti interni e doppia serratura, non appartengono alle tipologie di contenitori tradizionali estremo orientali, ma furono realizzati in Cina e in Giappone espressamente per il mercato occidentale, dove venivano usati come esotiche scatole da cucito dalla ricca borghesia di fine Ottocento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405006
- NUMERO D'INVENTARIO R 5730
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2022
- ISCRIZIONI retro - R5730 - a pennello/ giallo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0