soggetto assente

servizio da pranzo, ca 1851 - ca 1880

Servizio da pranzo con cinque scatole portavivande impilabili rotonde e una ottagonale con coperchio, decorate con motivo di fiore di ciliegio (sakura) in un quadrato ripetuto, su fondo dorato. Il coperchio del contenitore ottagonale è decorato sull'interno con il motivo delle sette piante primaverili (haru no nanakusa) su fondo laccato con tecnica "a buccia di pera" (nashiji). È presente anche un bicchierino da sake (sakazuki) laccato e decorato con rami di pruno su fondo dorato "a buccia di pera" (nashiji). Completa gli oggetti un corpo a forma di clessidra, laccato di nero e decorato con il motivo della maglia (amime) con fiori di sakura. Gli oggetti sono impilati in una struttura a tre piani a forma di dischi affiancati, in metallo dorato con bordo scuro e reggi dischi in metallo ritorto e incrociato

  • OGGETTO servizio da pranzo
  • MATERIA E TECNICA legno/ laccatura
    METALLO
    metallo/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Giapponese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Revisione 2022: L'oggetto è un originale esempio di porta vivande da viaggio con scomparti sovrapposti (hanami sagejū bentō), che, tra gli oggetti laccati del periodo Edo rientra nella categoria delle suppellettili da tavola, tavoli da pranzo e contenitori (shokki). Questi porta vivande da scampagnata, antenati dei bentō, sono utilizzati sin dal periodo Heian (794-1185) per trasportare le vivande durante i pic nic che si tengono in occasione dello hanami, l'usanza annuale di contemplare la bellezza dei fiori di ciliegio in primavera. Tale tipologia di porta vivande, come tutti gli oggetti laccati giapponesi (nurimono), coniugano la bellezza estetica con la funzionalità. Le scatole "jūbako" suddivise in scomparti sovrapposti sono progettate per contenere cibi diversi nei diversi scomparti, in modo da mantenere inalterate le singole fragranze. Le scatole da merenda e i servizi portavivande chiamati "sagejūbako" si diffusero presso i ceti urbani e mercantili tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, quando gli abitanti della grandi città modificarono le proprie abitudini alimentari e iniziarono a consumare un pasto a mezzogiorno, tra la colazione e la cena. La sagejūbako è composta da un vario assortimento di vasellame per cibi e bevande inserito all'interno di un telaio munito di maniglia per il trasporto. Il suddetto vasellame comprende: una scatola prtavivande a scomparti sovrapposti, un piccolo vassoio da portata (morizara) e almeno cinque piattini per le porzioni individuali (kozara), un barilotto o un paio di bottiglie da sake (tokuri) con cinque coppette da sake (sakazuki). Le sagejūbako sono difficilmente conservate complete di tutto il set originario, considerata la facilità di deterioramento di questo minuto e delicato vasellame e la facilità di dispersione date le dimensioni ridotte di alcune componenti. Le sagejūbako erano espressione dei costumi e dei passatempi degli abitanti delle città (chōnin), che li portavano con sé durante i lunghi spettacoli di teatro Kabuki, o, come i nobili del periodo Heian, in occasione delle scampagnate primaverili per la contemplazione dei fiori di ciliegio (hanami) e autunnali per ammirare il chiaro di luna (tsukimi) o il foliage degli aceri (momiji): per questo il servizio da picnic era scelto in accordo con la stagione o l'occasione di impiego e le sue decorazioni erano occasione di conversazione dei gitanti. L'esemplare di Racconigi presenta una decorazione ispirata ai fiori di ciliegio (sakura) e alle sette erbe primaverili (haru no nanakusa) e dunque era impiegato per le gite fuori porta primaverili in occasione dello hanami. La sua particolarità risiede nella forma di piccolo tamburo a clessidra (kotsuzumi), evidente nel corpo destinato a contenere il sake, qui presente al posto della tradizionale bottiglia (tokuri); il telaio, evidenzia il riferimento al kotsuzumi nella forma e nella decorazione delle piastre superiore e inferiore, che imitano le due membrane esterne fissate al corpo centrale in questo tipo di tamburi. Esistono altri rari esempi di porta vivande con contenitore per sake a forma di tamburo (es. uno datato fine Edo - inizio Meiji nella collezione del Tokyo Fuji Art Musem e un altro nella collezione dell'azienda Kibun), ma in questi casi si tratta del tamburo taiko. L'opera, perciò, si distingue senza dubbio per originalità e qualità di esecuzione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404991
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5979
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • ISCRIZIONI fondo - R5979 - a pennello blu -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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