Paesaggi cinesi con figure

scatola da tè, post 1820 - ante 1880

Scatola laccata ottagonale "a sarcofago" con coperchio incernierato e serratura, poggiante su quattro piedini in metallo dorato a forma di artiglio di drago. La decorazione dorata, su base laccata di nero, presenta scene di genere cinese inscritte in medaglioni polilobati. Il tema ricorrente è quello dell'ospitalità: alcune figure si recano in visita a ospiti che li attendono nei loro padiglioni, altre si intrattengono in momenti d'ozio. La scatola ha al suo interno due contenitori in peltro, decorati con motivi vegetali stilizzati, con doppio coperchio per contenere le foglie del tè

  • OGGETTO scatola da tè
  • MATERIA E TECNICA peltro/ cesellatura
    legno/ laccatura
    ottone/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Produzione Cinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Revisione 2022: I soggetti rinviano all'ospitalità e all'ozio, temi connessi con l'importante usanza cinese di godere di una buona tazza di tè. Il cofanetto, infatti, è un discreto esempio della cospicua produzione di contenitori per il tè in lacca dorata su fondo nero, realizzati a Canton tra la metà e la fine del XIX secolo per l'esportazione. I contenitori per le foglie del tè sfuse erano in voga in Inghilterra, dove furono chiamati "tea canister" fino al 1800 circa, quando iniziò a essere usato il termine "tea caddy", genere in cui rientra l'esemplare di Racconigi. Questi contenitori erano posti sul tavolo mentre veniva servito il tè ed erano quindi impreziositi con le decorazioni che riflettevano la moda del tempo. Nel tardo XVIII secolo il tè era una bevanda popolare anche nelle famiglie a reddito medio, sebbene il prezzo fosse elevato a causa delle restrizioni e dei dazi all'importazione. I contenitori del tè erano dotati di serrature per salvaguardare il prezioso tè. Tutto il tè proveniva dalla Cina fino al 1839, quando iniziò ad essere importato quello indiano. Il tea caddy presentava al suo interno due o più scomparti per tenere separati i diversi tipi di tè. I tè neri erano Bohea, Congou e Souchong, mentre i più costosi tè verdi erano Singlo o Hyson. La miscelazione dei tè era una parte essenziale del rituale della preparazione del tè. Si ritiene che il termine "caddy" derivi da "catty", il termine inglese per indicare l'unità di misura cinese "jin" usata per pesare cibo ed altre merci in alcuni mercati di strada ed alimentari; un jin corrispondeva a una libbra e un terzo secondo il sistema anglosassone Avoirdupois. I primi esempi di tea caddy che arrivarono in Europa erano di porcellana cinese e avevano una forma simile a quella del barattolo di zenzero. Avevano coperchi o tappi anch'essi di porcellana, ed erano più frequentemente blu e bianchi. Le fornaci inglesi dapprima le imitarono, ma ben presto inventarono forme e ornamenti propri, e non c'era quasi fabbrica di ceramica nel paese che non gareggiasse per l'approvvigionamento di questi oggetti, sull'onda della nuova moda. I barattoli del tè, tuttavia, non rimasero a lungo limitati alla porcellana o alla maiolica, ma vennero realizzati in una grande varietà di materiali e in un'uguale varietà di forme: legno, peltro, tartaruga, ottone, rame e persino argento. Il materiale usato più di frequente, però, era il legno, di cui sopravvivono ancora un gran numero di contenitori georgiani a forma di scatola in mogano, palissandro, legno satinato e altri legni pregiati, spesso montati in ottone e finemente intarsiati, con pomelli in avorio, ebano o argento. Sebbene molti esempi siano stati realizzati in Olanda, principalmente nella ceramica di Delft (le varietà più fini smaltate, arricchite di cifre e decorate con araldica), il barattolo da tè era un prodotto tipicamente inglese. Diminuendo l'uso del barattolo e aumentando quello della scatola, si abbandonò la fornitura di diversi recipienti per il tè verde e nero, e aumentò quella dei barattoli di legno, con coperchio e serratura, che venivano ora realizzati con due e spesso tre contenitori interni, di cui quello centrale riservato allo zucchero. I tea caddies di Chippendale alla maniera di Luigi XV erano particolarmente apprezzati, con i loro artigli e piedini a palla e le squisite finiture. Complessivamente il tea caddy in mogano o palissandro della seconda metà del Settecento e dei primi anni dell'Ottocento era, dal punto di vista artistico, il più elegante. Il legno era ricco e ben marcato, l'intarsio semplice e delicato, la forma aggraziata e discreta. Una forma di tea caddy particolarmente richiesta era quella di sarcofago in miniatura, con piedini ad artiglio e anelli di ottone. A questa tipologia si ispira nella forma l'esemplare di Racconigi, in cui si aggiunge la decorazione laccata cinese nello stile cantonese per l'esportazione. Man mano che il tè diventava più economico, divenne meno importante che fosse tenuto costantemente sotto gli occhi della padrona di casa, perciò il tea caddy cadde gradualmente in disuso e oggi i migliori esempi sono apprezzabili nelle collezioni d'arte, come quella del Victoria and Albert Museum a Londra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404987
  • NUMERO D'INVENTARIO R 5866
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • ISCRIZIONI sul fondo - XR 2827 - a pennarello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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