ritratto femminile

dipinto, ca 1821 - ca 1850

Dipinto rettangolare con cornice coeva in legno intagliato, decorata con foglie e frutti stilizzati. Figura femminile ritratta fino al busto, con i capelli raccolti in una retina ornata di perle, la fronte scoperta, il braccio destro piegato con la mano appoggiata alla guancia e il gomito su un cuscino di velluto. Vestita con abito composto da corpetto nero, maniche bianche a sbuffo, gonna rossa. Porta una collana a doppio giro

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 62 cm
    Larghezza: 49 cm
  • ATTRIBUZIONI Schiavoni Natale (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello di Bruzolo
  • INDIRIZZO via Carlo Emanuele I, 47, Bruzolo (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie al cartoncino apposto sul retro dell'opera la tela può essere ricondotta all'attività del pittore veneto Natale Schiavoni, allievo del Maggiotto all'Accademia di Venezia e quindi del Morghen a Firenze. Attivo a Trieste e Milano (dove fu in contatto con Appiani e Sabatelli), fu quindi chiamato come ritrattista ufficiale alla corte di Vienna. Nel 1821 rientrò a Venezia, dove si specializzò nello studio dei dipinti veneti del Cinquecento, dedicandosi anche all'attività di restauratore (per un profilo del pittore si veda la voce di A. Tiddia in La pittura in Italia. L'ottocento, a cura di E. Castelnuovo, 2 voll., Milano 1991, II, p. 1012-1013). Aspetto tipico della sua produzione è l'insistenza sulla tematica muliebre, anche con significati allegorici e simbolici, che gli valse il soprannome di "pittore delle grazie": proprio a questo filone appartiene l'opera oggi a Bruzolo, forse pensata come una allegoria della Mestizia, per la posa del braccio destro che sfiora il volto. Una certa affinità è riscontrabile, in effetti, con un'Allegoria della Malinconia del periodo maturo dell'artista passata in asta presso Wannenes a Genova (Dipinti antichi e del XIX secolo, 29 maggio 2012, lotto 184, pp. 170-171). La posa composta della figura, l'attenzione per i dettagli dell'abbigliamento e l'ovale del volto sono simili, anche se la tela di Bruzolo appare più piatta nelle stesure cromatiche e meno felice nella resa del chiaroscuro, forse anche a causa dello sporco superficiale. Lo stile dell'opera, mostrando riferimenti sia all'opera di Appiani che alla ritrattistica veneta del Cinquecento (si veda in particolare l'abbigliamento e l'impostazione del busto), sembra confermare una esecuzione dopo il definitivo rientro a Venezia, nel 1821. Le circostanze relative all'acquisto, avvenuto nel 1933 presso il negozio di antichità Fiorelli in Campo Santo Stefano, permettono di collocare l'opera fra le iniziative legate al collezionismo del senatore Federico Marconcini, aprendo una significativa traccia sul suo gusto, legato alla riproposizione di modelli rinascimentali e aperto al contesto italiano, grazie ai numerosi incarichi di rappresentanza che lo portavano a viaggiare per l'Italia: sulla sua figura, di politico e di uomo di cultura, si veda il profilo tracciato dalla figlia Raffaella Marconcini, ultima castellana di Bruzolo (cfr. Il Castello, in Bruzolo storia di un comune e della sua gente 1493-1993, Borgone di Susa 1993, p. 55)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401663
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI su un cartoncino fissato alla cornice sul retro della tela - Mezza figura giovane/ donna. Natale Schiavoni/ Acquistato a Venezia/ il 14-2-1933/ negozio Fiorelli/ cAmpo S. Stefano 2806 - corsivo alto-basso - a lapis - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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