scena di vita cinese

paracamino, post 1736 - ante 1737

Tela di formato rettangolare, sagomata nella parte superiore, profilata su tre lati con fascia dipinta a fondo rosso con motivi vegetali e losanghe dorati. Composizione a sviluppo orizzontale: sulla sinistra, una figura femminile in kimono è seduta presso uno sperone roccioso sul quale è posta una ciotola di porcellana, entro la quale vi sono dei cibi. La donna poggia una mano su di essi, mentre con l’altra trattiene un rotolo. Dietro di lei un fanciullo tiene un grosso ventaglio. Poco distanti sono rappresentate altre tre figure: un bambino, di spalle, con un ventaglio in mano, viene invitato da una donna in kimono con copricapo verso la figura seduta. Una terza figura maschile, con barba e baffi, di profilo, osserva l’atto compiaciuta. Ai suoi piedi due volatili. Due colombe sono dipinte nel cielo, di colore ocra. La scena è ambientata in un paesaggio con radi alberi, dal fusto sottile, che sulla sinistra fanno da quinta alla composizione. Sulla destra, in primo piano, una sorta di balaustra sulla quale si trova un volatile, forse un gallo, e sono appoggiati due vasi di porcellana contenenti fiori; un terzo è dipinto di fianco, sulla destra. Altri due volatili sono rappresentati a sinistra del supporto. In secondo piano, sulla destra, un gruppo di abitazioni

  • OGGETTO paracamino
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    legno di noce/ intaglio
    legno di noce/ doratura
    legno di noce/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Juvarra Filippo (1678/ 1736): architetto
    Massa Pietro (notizie 1721-1760): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’assetto odierno della sala rispecchia essenzialmente quello descritto dagli inventari della residenza di fine Ottocento-inizio Novecento, pur con varianti per quanto attiene ai tendaggi e ai punti luce affissi alle pareti. Realizzata interamente su progetto di Filippo Juvarra (1732-33), anche se in buona parte i lavori furono compiuti dopo la sua partenza da Torino negli anni 1735-1737, la sala rientra negli ambienti dei nuovi appartamenti che il re di Sardegna Carlo Emanuele III volle far allestire per sé e per la seconda consorte, Polissena d’Assia, subito dopo la sua salita al trono nel 1730 e che, di fatto, furono ultimati in occasione delle nozze con la terza consorte, Elisabetta Teresa di Lorena. Sino all’età di Carlo Alberto, questo spazio fu denominato Gabinetto di Toeletta della Regina. A seguito delle trasformazioni operate in tutto il piano nobile del Palazzo sotto la regia di Pelagio Palagi, pur preservato, a differenza di alcuni ambienti contigui che furono radicalmente trasformati nelle funzioni d’uso, nella decorazione e nell’arredo, esso venne inglobato nell’appartamento destinato al sovrano e assunse l’attuale denominazione. Capolavoro nella ideazione degli allestimenti di interni del Messinese, benché manchino specifici disegni progettuali, il Gabinetto Cinese testimonia in maniera compiuta nella principale residenza della corte sabauda, grazie alla presenza di pannelli originali in lacca affissi alle pareti, quel gusto per l’esotismo settecentesco europeo che venne declinato, specialmente nella prima metà del Settecento, a favore della “moda cinese” anche nell’arredo mobile coevo, lavoro di maestranze specializzate torinesi e ticinesi. La decorazione pittorica della volta con Il Giudizio di Paride fu affidata al primo pittore di corte, Claudio Francesco Beaumont (1735-37). La tela fa parte della decorazione originaria della Sala, messa in opera tra il 1736 e il 1737. Si tratta, unitamente ai pannelli laccati a integrazione di quelli originali, di una imitazione dei modelli cinesi messa in opera dal pittore Pietro Massa, specializzatosi in questo tipo di produzione al punto da essere citato nelle note di pagamento dell’Amministrazione della Real Casa come “pittore alla Chinese”. Nulla si conosce della sua formazione; l’artista è documentato al servizio della corte sabauda dal 1721 sino a tutto il sesto decennio del XVIII secolo, operando nelle diverse residenze sabaude per l’ammodernamento degli appartamenti seguendo il gusto internazionale per l’esotismo. La scena di offerta rappresentata, così come il paesaggio, potrebbero essere desunti da un repertorio inciso o da altre fonti originali, combinate con elementi di fantasia elaborati dall’artista. La tela è incassata entro una cornice in legno intagliato e dorato, sagomata. Tipologia a gola; fascia interna liscia, fascia esterna con motivo a fogliette stilizzate. Nella parte superiore, al centro, elemento a corolla
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401157
  • NUMERO D'INVENTARIO 341
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Juvarra Filippo (1678/ 1736)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Massa Pietro (notizie 1721-1760)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1736 - ante 1737

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'