ritratto di Carlo Alberto di Savoia-Carignano

busto, post 1839 - ante 1839

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio un poco al di sotto della spalla e per una visione frontale. Porta i capelli corti, con ciuffo, la fronte è scoperta. Il viso è sereno e maturo. Indossa una toga, elegantemente panneggiata, e fissata sulla spalla sinistra con un medaglione circolare sul quale è scolpito lo stemma sabaudo coronato. Il bordo della veste è decorato da un fregio con foglie di alloro e di quercia all’interno del quale si inseriscono, alternandosi, nodi sabaudi e iscrizioni in caratteri gotici. Il busto poggia su un basamento marmoreo a rocchetto dalle estremità modanate

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA marmo di Carrara/ scultura
    marmo di Carrara/ incisione
    marmo di Carrara/ levigatura
    marmo di Carrara/ lucidatura
  • MISURE Profondità: 47 cm
    Altezza: 115 cm
    Larghezza: 78 cm
  • ATTRIBUZIONI Cacciatori Benedetto (1794/ 1871): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto nell’inventario del 1881 era collocato in deposito nel Regio Mobiliare al piano terra di Palazzo Reale, solamente nel successivo inventario del 1966 risulta nell’allestimento odierno. Non è noto, allo stato attuale delle ricerche, per quale ambiente e residenza il ritratto del sovrano venne commissionato allo scultore di corte Benedetto Cacciatori. L’artista, in linea con una cultura di maturo neoclassicismo apprezzata a livello internazionale in età di Restaurazione, raffigurò il sovrano con precisione fisionomica per quanto attiene ai caratteri del volto, ma preferì, per la rappresentazione dell’abbigliamento, utilizzare il repertorio “all’antica”, facendogli indossare una toga, riccamente panneggiata, conciliando così tradizione classicista con aperture di introspezione psicologica del personaggio. Sul bordo del tessuto è proposto un decoro che insieme a motivi fitomorfi abbina temi araldici dinastici, graditi al sovrano, tra cui il nodo sabaudo e il motto “FERT”. Due repliche dell’opera, firmate e datate rispettivamente 1839 e 1840, si conservano nel Castello Reale di Agliè. Un esemplare tra questi, o una ulteriore replica, fu presentato all’annuale Esposizione di Brera a Milano nel 1841. Un calco in gesso del busto si trovava nello studio dello scultore a Milano, come testimoniano fotografie ottocentesche. Un secondo calco si conserva presso la gipsoteca dell’Accademia d’arte di Carrara. Sono note inoltre varie repliche anonime, segno dell’ufficialità del prototipo e del suo apprezzamento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100400998
  • NUMERO D'INVENTARIO 276
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI retro, parte inferiore del panneggio - SM 381 (rosso) - Cacciatori Benedetto - capitale - a pennello - italiano
  • STEMMI sul fermaglio della toga - gentilizio - Stemma - Savoia - 1 - di rosso alla croce bianca, cimato da corona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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