caccia al cinghiale

candeliere post 1755 - ante 1765

Esemplare a dodici luci. Piede ad andamento circolare poggiante su quattro sostegni a ricciolo. Nella parte superiore è modellato a tutto tondo un rilievo roccioso sul quale si appoggia un cane, sollevato su due zampe, nell’atto di azzannare un cinghiale semigiacente sul terreno. Dal basamento scultoreo si sviluppa il fusto fitomorfo, costituito da foglie di acanto dall’andamento sinuoso. Da esso si dipartono tre bracci maggiori, della stessa tipologia, da cui si sviluppano quattro bracci più piccoli, ornati da elementi fogliacei, al termine dei quali è posto il piattello costituito, analogamente, da foglie, su cui poggia il bocciolo a corolla floreale in cui si inserisce il corpo illuminante

  • OGGETTO candeliere
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ cesellatura
    bronzo/ doratura
    bronzo/ fusione
  • MISURE Altezza: 112 cm
    Spessore: 43 cm
    Larghezza: 63.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Ladatte Francesco (1706/ 1787): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra il 1742 e il 1749 la Galleria del Daniel fu oggetto di un totale riallestimento su progetto del primo architetto di corte Benedetto Alfieri. Esso prevedeva un rivestimento delle pareti con ricca boiserie, secondo uno stile di maturo rococò con partiti decorativi a intaglio, specchi, sovrapporte e cornici atte ad ospitare i dipinti della quadreria regia. Nella documentazione resa nota da recenti studi (2016), non figurano specifici riferimenti alla commissione della serie di sei candelieri a 12 bracci, della quale fa parte l’esemplare in oggetto. Tuttavia, sin dall’allestimento registrato dall’inventario di Palazzo Reale nel 1880, questi elementi d’arredo risultano presenti nella Galleria del Daniel, disposti a coppie, sia sulle due consolles settecentesche che sul camino rifatto in età carloalbertina, con attribuzione al regio fonditore e scultore Francesco Ladatte. L’artista risulta, dalle carte d’archivio, autore, nell’anno 1748, della serie di 58 appliques a muro in bronzo dorato per questo stesso ambiente. L’uso del medesimo materiale, il bronzo dorato, e un certo andamento sinuoso dei bracci, nonché la plasticità del gruppo scultoreo inserito sul piede di ciascun esemplare, riconducono allo stile di questo maestro. Tuttavia, il soggetto venatorio scelto per ornare i candelieri non sembra particolarmente pertinente con i temi e gli ornati settecenteschi della Galleria, giocati su elementi floreali e fogliacei, ma privi di motivi animali. Considerando dunque compatibile una esecuzione settecentesca della serie su progetto di Ladatte, è possibile, tuttavia, ipotizzare che questi esemplari siano stati concepiti per un altro ambiente in Palazzo Reale, o piuttosto, per altra sede all’interno del circuito di residenze della cosiddetta “corona di delizie”, magari la reggia di Venaria o la palazzina di caccia di Stupinigi, realtà ove una decorazione con temi venatori appare più pertinente. Inoltre, un certo irrigidimento, nella linea del fusto e dei bracci, permette di ipotizzare una cronologia più tarda, rispetto alla serie delle appliques eseguite per la Galleria del Daniel, tra sesto e settimo decennio del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100400978
  • NUMERO D'INVENTARIO 505
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI piede, retro - 505 (rosso) - numeri arabi - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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