applique, elemento d'insieme di Ladatte Francesco (metà sec. XVIII)

applique, post 1748 - ante 1748

Esemplare a quattro bracci dall’andamento sinuoso, ornati da motivo a foglie allungate e avvolgenti. Essi si sviluppano dal corpo di sostegno fissato al muro costituito da una serie di elementi a voluta, pelacette e ghirlande floreali che variamente si intrecciano. Piattello e coppetta in cristallo a forma di corolla floreale stilizzata come il bocciolo in cui inserire il corpo illuminante

  • OGGETTO applique
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ cesellatura
    bronzo/ doratura
    bronzo/ fusione
    CRISTALLO
  • MISURE Altezza: 80 cm
    Spessore: 34 cm
    Larghezza: 33 cm
  • ATTRIBUZIONI Ladatte Francesco (1706/ 1787): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra il 1742 e il 1749 la Galleria del Daniel fu oggetto di un totale riallestimento su progetto del primo architetto di corte Benedetto Alfieri. Esso prevedeva un rivestimento delle pareti con ricca boiserie, secondo uno stile di maturo rococò, con partiti decorativi a intaglio, specchi, sovrapporte e cornici atte ad ospitare i dipinti della quadreria regia. L’assetto di ciascuna specchiera previde, secondo canoni di calcolata simmetria, la presenza di una serie di “punti luce” sotto forma di appliques di diversa misura (due, tre, quattro e cinque bracci), disposte in corrispondenza della fascia inferiore e mediana dei dipinti. Le appliques furono eseguite in bronzo dorato, seguendo il modello creato dal regio scultore e fonditore Francesco Ladatte nel 1748. Il raffinato disegno dall’andamento serpentinato, seguendo così quella ideale “linea della bellezza” teorizzata pochi anni dopo (1753) da William Hogarth, prevedeva la varietà non solo nella forma della parte fissata al muro, ornata da un collaudato repertorio di motivi floreali e pelacette, ma anche nella disposizione e posizionamento di ciascun braccio, rendendo, di fatto, quasi unica nella propria struttura ogni applique. La numerazione relativa alla sequenza inventariale (1880, 1908, 1966) è stata attribuita arbitrariamente all’esemplare in oggetto, dal momento che i numeri indicati negli inventari, forse apposti sul retro di esso, non sono visibili ad una osservazione frontale e senza smontare l'opera della sua collocazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100400924
  • NUMERO D'INVENTARIO 528
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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