Umberto II di Savoia
rilievo,
post 1930 - ante 1930
Sessa, Carlo (1909/1975)
1909/1975
Il personaggio è rappresentato di profilo, con lo sguardo rivolto verso sinistra, taglio al di sopra della spalla. Porta i capelli con scriminatura laterale, imberbe e con fronte scoperta. Indossa l’uniforme. Il profilo è inscritto entro un tondo in marmo bianco di Carrara. La scultura poggia su un piano quadrato di onice
- OGGETTO rilievo
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MATERIA E TECNICA
marmo di Carrara/ incisione
marmo di Carrara/ lucidatura
marmo di Carrara/ scultura
onice/ sfaccettatura
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ATTRIBUZIONI
Sessa, Carlo (1909/1975): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il medaglione rappresenta Umberto II di Savoia (1904-1983), unico figlio maschio nato dal matrimonio tra Vittorio Emanuele III e Elena di Montenegro proprio al castello di Racconigi. Nonostante Vittorio Emanuele III ed Elena privilegiassero una vita famigliare di stile borghese, l’erede al trono fu affidato all’ammiraglio Attilio Bonaldi perché si occupasse delle sua educazione. Crebbe dunque bello, forte e colto, e perciò venne definito principe “charmant”; amava molto la storia e l’arte a tal punto che divenne un raffinato e colto collezionista. Proprio a Torino si trasferì nel 1925 per proseguire la carriera militare e prese alloggio nel secondo piano di Palazzo Reale dove diede il via ad interventi di restauro e riallestimento con grande acume scientifico; negli stessi anni decise di trasformare il Castello di Racconigi in luogo dove conservare ed esporre la ricca collezione iconografica della genealogia sabauda. L’8 gennaio del 1930 nella Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, vennero solennemente celebrate le sue nozze con Maria José del Belgio, cerimonia anticipata e seguita da grandi festeggiamenti. La coppia trovò dunque dimora nel Palazzo Reale di Torino, dove vi rimase sino alla fine del 1931 quando si trasferirono a Napoli dove poi nacquero i loro quattro figli. Ligio al volere del padre, che sosteneva che in Casa Savoia si regnasse uno alla volta, cercò di servire al meglio il suo paese in special modo nei tragici anni della seconda guerra mondiale. Ebbe la Luogotenza del Regno nel 1944 e salì al trono il 9 maggio del 1946 nel momento più difficile per la monarchia italiana alle soglie del referendum costituzionale, quando poté finalmente dimostrare le sue doti di sovrano costituzionale. Accettò gli esiti, seppur controversi, del voto e decise di lasciare velocemente il territorio nazionale per non causare nuove lotte nella instabile situazione postbellica dell’Italia. Con lui si concluse la lunga parabola politica di Casa Savoia. Dall’esilio, anni dopo, rilasciò un’intervista in cui disse: “Gli eventi e del tempo di Carlo Alberto e del tempo mio ci hanno portato tutti e due qui in Portogallo, in questo paese che ci ha accolto veramente con molto affetto e con molta simpatia. Il mio trisavolo ha vissuto qui solo tre mesi, io trent’anni […] Cosa mi manca di più? Il mio paese. Fu concepito, unitamente al pendent, rappresentante la consorte del sovrano, Maria Josè del Belgio, per rappresentare la coppia dei principi di Piemonte. Il volto giovanile di Umberto e la presentazione di Maria José del Belgio con il capo coperto dal velo, al di là delle suggestioni neo quattrocentesche a cui gli artisti del “Novecento Italiano” potevano essere particolarmente sensibili, potrebbe alludere al suo abbigliamento in occasione del matrimonio, celebrato nel 1930 nella cappella Paolina del Quirinale a Roma. Entrambi i ritratti, da allestire affrontati, come un dittico antico, sono firrmati “C. Sessa”, permettendo così di restituire il lavoro allo scultore milanese Carlo Sessa. I due eleganti pro li entro medaglione ri ettono i caratteri tipici della produzione dell’artista, specializzatosi nella lavorazione a bassorilievo e nella ritrattistica con aulici richiami all’antico, ma anche di estrema modernità nella sua essenzialità di linee secondo una lezione che a Milano, negli anni della formazione di Sessa, veniva magistralmente sviluppata da Adolfo Wildt
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399751
- NUMERO D'INVENTARIO R 8480
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, formella, a sinistra - R 8480 (giallo) - capitale - a pennello - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0