Battesimo di Gesù Cristo

dipinto, post 691 - ante 1740

Nella parte inferiore della tela, inginocchiato, in prossimità di un fiume, è rappresentato Cristo. Indossa il solo perizoma. Una mano è sollevata e l’altra portata al petto. Di fronte a lui, Giovanni Battista, coperto dalla pelle e da un ampio mantello, gli sta impartendo il sacramento del battesimo. Sul terreno è adagiato il bastone con il cartiglio “Ecce Agnus Dei”. Due angeli giovinetti, vestiti di tunica, dietro al santo, tengono in mano le vesti del Cristo e osservano la scena. Altri tre angioletti fanciulli, in primo piano sulla sinistra, reggono una veste e osservano la scena. Un albero frondoso, sulla destra, fa da quinta, mentre sulla sinistra, in secondo piano, oltre il fiume è seduta una donna con il capo coperto da un turbante e un bambino in braccio, al cospetto di un angelo. Nella parte superiore della tela, tra angeli, uno dei quali tiene in mano un lenzuolo, e testine cherubiche, si affacciano la colomba dello Spirito Santo e Dio Padre benedicente. Sfondo con montagne e brano di cielo. La tela è posta entro una cornice in legno, intagliato, verniciato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fascia interna modanata. Centrale ed esterna liscia

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 82.5 cm
    Larghezza: 68.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centro-settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cornice in cui è contenuta la tela presenta solamente contrassegni inventariali relativi alle campagne di catalogazione dei beni del castello di Racconigi. Si deve presumere, pertanto, che l’oggetto sia qui pervenuto per dono o per acquisto durante i decenni in cui il principe di Piemonte, e poi ultimo re d’Italia, Umberto II raccolse in questa sede le sue raccolte pittoriche, primariamente dedicate all’iconografia e alla storia sabauda, anche di ambito sacro, come nel caso in esame. Una iscrizione, purtroppo non del tutto leggibile, riporta infatti un evento relativo all’opera avvenuto nel 1930, dunque negli anni in cui si consolidò l’attività collezionista del futuro sovrano. Da un punto di vista formale. la composizione appare pienamente equilibrata e le figure dotate di una certa grazia già protosettecentesca, ma l’insieme si gioca ancora lungo una diagonale, che mette in collegamento Cristo con Dio Padre, di ascendenza barocca. In considerazione di questi caratteri, oltre che della tavolozza esibita, giocata ancora su discreti chiaro-scuri, è possibile ipotizzare un’esecuzione tra fine Seicento e inizio Settecento. Difficile data la diffusione del soggetto e delle modalità di realizzazione, ipotizzare un’attribuzione. In questa fase l’ambiente piemontese, da dove potrebbe provenire il dipinto, non appare ancora caratterizzato da personalità facilmente riconoscibili. Il piccolo formato dell’opera, pur accuratamente rifinita, potrebbe lasciare ipotizzare che si tratti di un modellino di presentazione alla committenza per una pala di maggiore formato, magari destinata al battistero di un edificio di culto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399743
  • NUMERO D'INVENTARIO R 7454
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 7454 (giallo) - corsivo alto-basso - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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