attentato a San Carlo Borromeo

dipinto, post 1641 - ante 1660

In primo piano, al centro, è rappresentato, di profilo e inginocchiato, Carlo Borromeo, con l’aureola sul capo, in camice e mozzetta. Le braccia sono intrecciate al petto; lo sguardo è rivolto verso un crocifisso, appoggiato su una mensa ricoperta da tovaglia, e illuminata da una candela rappresentata nella porzione sinistra della tavoletta sulla quale poggia anche la berretta a tre canti. Il capo è aureolato. Dietro di lui, in analogo atteggiamento, altre tre figure maschili barbate. Nella parte destra della composizione, sta entrando, da una porta, un giovane in abito azzurro, con corpetto e brache al ginocchio, che imbraccia un archibugio. La tavola è posta entro una cornice in legno, intagliato e dorato, di formato e luce romboidale. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fascia interna con motivo ad ovoli; centrale liscia; esterna con ornato continuo a foglietti stilizzate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 25.3 cm
    Larghezza: 28.2 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Nord-occidentale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta presenta solamente contrassegni inventariali relativi alle campagne di catalogazione dei beni del castello di Racconigi. Si deve presumere, pertanto, che l’oggetto sia qui pervenuto per dono o per acquisto durante i decenni in cui il principe di Piemonte, e poi ultimo re d’Italia, Umberto II raccolse in questa sede le sue collezioni pittoriche, primariamente dedicate all’iconografia e alla storia sabauda, ma anche opere di soggetto sacro, in particolare sindonico, ma anche rappresentanti santi cari alla devozione ducale e poi regia, come in questo caso, ove è rappresentato il cardinale e arcivescovo di Milano Carlo Borromeo (Arona, 1538-Milano, 1584). Il presule fu ripetutamente in contatto con i duchi Emanuele Filiberto prima e Carlo Emanuele poi, sia per materie inerenti le disposizioni emanate dal concilio di Trento e per questioni giurisdizionali, sia per la sua esplicita promozione del culto della Santa Sindone. L’opera, probabilmente parte di un ciclo più ampio, forse una predella o una decorazione laterale di una pala di ampie dimensioni dedicate al santo, come attesta la presenza, nella stessa raccolta, di una tavoletta di analogo formato e di soggetto inerente il santo, raffigura un fatto accaduto durante la vita del Borromeo, ovvero l’attentato che ebbe luogo la sera del 26 ottobre 1569, a cui il presule miracolosamente scampò. La scena è resa con pennellate compendiarie, sopra una scarna preparazione, ma la vicenda è resa con tutti gli elementi essenziali: Carlo, nell’atto di dire messa, circondato da persone del suo stretto seguito e, sulla destra, il giovane Gerolamo Donati, detto il Farina, ex frate dell’ordine degli Umiliati, da poco soppressi dall’arcivescovo, che sta per vibrare il corpo verso il santo di spalle con l’archibugio. In considerazione dei caratteri formali e dell’abbigliamento dell’attentatore, fedele alla moda di metà Seicento, è possibile collocare l’esecuzione della tavoletta e del suo pendant entro questa data e ricondurle ad un anonimo artista presumibilmente di area lombardo-piemontese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399722
  • NUMERO D'INVENTARIO R 982
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, cornice, in alto, al centro - R 982 (giallo) - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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