Campagna. Scena di campagna con buoi e aratro

dipinto, post 1876 - ante 1900

Composizione a sviluppo orizzontale. Al centro di un campo agricolo, in fase di aratura, sono rappresentati due contadini, l’uno nell’atto di trascinare una coppia di buoi, l’altro pronto a spingere l’aratro da aggiogare agli animali. I due personaggi indossano cappelli di paglia, camicia, l’uno un gilet e l’altro una giacca, pantaloni sino al polpaccio, arrotolato, e zoccoli. In primo piano, sulla destra, uno specchio d’acqua, circondato da vegetazione, mentre sulla sinistra è tracciato un sentiero e sono rappresentati altri strumenti agricoli. Ampio brano di cielo solcato da nubi. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno. Tipologia a gola. Battuta liscia; fascia interna ornata da minuto motivo a fogliette; centrale modanata; esterna, più ampia, liscia

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 92 cm
    Larghezza: 143 cm
  • ATTRIBUZIONI Zoratti Lieto (sec. Xx/ Primo Quarto): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, come indicato da una etichetta posta sul retro del dipinto, proviene dai beni di proprietà della corona conservati in palazzo reale a Milano. L’opera non è firmata, tuttavia, nell’inventario compilato da Noemi Gabrielli nel 1951, la studiosa dichiarava che l’opera era stata eseguita da un non altrimenti noto Lieto Zoratti. Un pittore con questo cognome è attestato a Udine negli anni Venti del Novecento. I caratteri pittorici dell’opera richiamano modelli diffusi sin dalla seconda metà dell’Ottocento, restituendo, anche in considerazione dell’abbigliamento dei personaggi, caratteri ancora debitori della pittura di genere e di stampo romantico. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399697
  • NUMERO D'INVENTARIO R 2176
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2176 (giallo) - numeri arabi, maiuscolo - a stampa - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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