L’ultimo saluto. Donna che saluta un soldato

dipinto, post 1871 - ante 1871

Al centro della tela è rappresentato l’estremo gesto di commiato, attraverso le mani protese e il gioco di sguardi, tra una figura femminile, in abbigliamento signorile, con collane e capelli raccolti, e un uomo con i baffi, in divisa. Lungo il fianco di questi pende da una cinghia il fodero di metallo che contiene la sciabola. La donna si sporge da una terrazza in pietra parzialmente rivestita da edera, rappresentata scorciata. La figura maschile si trova sul pianerottolo della scalinata, parimenti in materiale lapideo che collega la balconata a un parco di cui sono accennate, sullo sfondo a destra, rigogliose piante di alto fusto. Nella porzione superiore della tela, brano di cielo azzurro chiaro solcato da nubi. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia; fascia interna modanata; centrale granita ed esterna ornata da motivo continuo ad ovoli

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 111.5 cm
    Larghezza: 81 cm
  • ATTRIBUZIONI Silvio Allason (1845/ 1912): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, come si evince da un cartellino incollato sul retro della cornice, fu esposta all’annuale mostra della Promotrice torinese e venne acquistata in quel contesto dall’amministrazione sabauda che, di norma, ad ogni evento selezionava alcune opere, destinandole poi alle diverse residenze di corte. L’autore, allievo di Enrico Gamba e di Andrea Gastaldi all’Albertina dal 1867, preferì poi specializzarsi nella pittura di paesaggio, soggetto prevalente dei suoi dipinti. Esordì alla Promotrice nel 1869. L’opera in oggetto rientra, invece, nell’ambito dei temi di genere connessi alla tematica romantica e risorgimentale, dal momento che la giovane donna, in abiti eleganti secondo la moda dei primi anni settanta dell’Ottocento, si sta apprestando per l’ultima volta a salutare l’amato in tenuta militare del regio esercito italiano, presumibilmente dell’artiglieria. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399689
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1110
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 1110 (giallo) - numeri arabi - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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