Ritratto di Maria Teresa Asburgo-Lorena Toscana

dipinto, post 1817 - ante 1817

Il personaggio è rappresentato a figura intera, con il corpo e il viso orientato di lieve tre quarti. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta in capelli raccolti, con scriminatura centrale e file di riccioli intorno al viso, ornati da composizione d rose e perle. Orecchini a pendente e giro di perle intorno al collo. Indossa un abito con ampia scollatura quadrata, profilata da gallone in corrispondenza delle maniche a palloncino e taglio al di sotto del seno. Una balza riccamente ricamata al fondo, lievemente sollevata per far vedere la punta della scarpa che poggia su un cuscino posto sul pavimento. Uno scialle Kashmir è appoggiato su una spalla ed è abbandonato, con elegante drappeggio sulla spalliera della poltrona su cui è seduta la figura. Una mano è guastata e trattiene, mostrandola, una miniatura in cui è rappresentata una figura maschile in uniforme. In secondo piano, a sinistra, un tavolo rotondo, ricoperto da tovaglia in velluto, sul quale sono disposti un calamaio con penna d’oca, alcuni fogli e una busta. Un tendone dipinto sulla destra fa da quinta alla scena, lasciando libera la veduta dal loggiato sulla città di Firenze e colline retrostanti, con ampio brano di cielo. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta filettata. Fascia interna perlinata, sottile, fascia centrale liscia ed esterna perlinata

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 169 cm
    Larghezza: 126.3 cm
  • ATTRIBUZIONI Pietro Benvenuti (1769/ 1844): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta l’arciduchessa Maria Teresa Asburgo-Lorena del ramo di Toscana (Vienna, 1801-Torino, 1855), quinta figlia di Ferdinando III, granduca di Toscana, e di Maria Luisa Amalia di Borbone. Come tutti gli esponenti della casata imperiale, durante il periodo napoleonico, visse a Vienna e nei territori asburgici. Tornò con la famiglia a Firenze nel 1815; due anni più tardi sposò il principe Carlo Alberto, trasferendosi a Torino. Dopo l’ìmplicazione del consorte nei moti del 1821, si trasferirono a Firenze, dove nacque il secondogenito. Rientrarono a Racconigi due anni più tardi. Divenne regina di Sardegna nel 1831. Si dedicò largamente al sostegno e alla beneficenza verso istituti di assistenza e religiosi, mantenendosi estranea alla politica e agli affari di Stato. Dopo l’abdicazione del consorte, e per suo espressa indicazione, rimase a Torino, vivendo per lo più in modo appartato. L’opera mostra la principessa in età giovanile, durante la fase di fidanzamento col Carlo Alberto di Savoia-Catignano, come sottolineato dalla presenza della miniatura mostrata da Maria Teresa, abbinata a una emblematica e assai definita veduta della città di Firenze, immediatamente riconoscibile, grazie alle architetture-simbolo della cupola di Santa Maria Novella e alla mole di Palazzo Vecchio. Il dipinto è firmato da Pietro Benvenuti, direttore dell’Accademia del Disegno e datato al 1817. Più precisamente, l’esecuzione dovette avvenire tra il marzo di quell’anno, quando il granduca Ferdinando III rese ufficiale l’accordo sponsale e il settembre quando vennero celebrate le nozze in Santa Maria del Fiore. Il pittore, celebre ritrattista e autore di impegnativi soggetti storici per la corte fiorentina e per la committenza internazionale, nel suo elenco autografo delle opere eseguite ricorda di aver eseguito due ritratti dell’arciduchessa, il secondo dei quali ancora non identificato con certezza. L’impostazione complessiva del ritratto, per la posa, riflette le modalità figurative dell’epoca napoleonica. Attenta è la restituzione dei dettagli dell’abito e dell’acconciatura, ancora riflettenti la moda “impero”, come testimoniano non solo il taglio dell’abito, ma anche l’uso dello scialle kashmir. Così la poltrona su cui è seduta l’arciduchessa, ornata da sfinge in corrispondenza del bracciolo e con sostegni a sciabola posteriori, riflette ancora i caratteri neoclassici dell’arredamento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399465
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6138
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, al centro - R 6138 (giallo) - corsivo alto-basso, numeri arabi - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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