Ritratto di Carlo Cristiano Giuseppe Wettin

dipinto, post 1775 - ante 1790

Il personaggio è rappresentato a figura intera, stante. Il corpo è ruotato di tre quarti, con il viso rivolto verso l’osservatore. Porta la parrucca con scriminatura centrale e due file di boccoli appena la di sopra delle orecchie. Indossa cambia, jabot in pizzo, marsina, sottomarisina e calzoni coordinati in tessuto marezzato. La prima ha i paramaniche in pelliccia. Sul petto è appuntata la placca dell’ordine dell’aquila bianca di Polonia. Una fascia di tessuto attraversa il busto e sul fianco pende la spada, riposta nel fodero, sul quale poggia una mano. L’altra indica una seconda fascia, appoggiata su un tavolo, interamente ricoperto da un drappo, rappresentato sulla sinistra. Un tendone, dipinto sulla destra, fa da quinta alla scena e lascia solamente intravedere il fondo di una parete di un palazzo, intonacata e con alto zoccolo. La tela è posta entro una cornice di forma e luce rettangolare, in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia; fascia interna ad ovoli; centrale liscia ed esterna filettata. Inferiormente, a mezzo di perni metallici, era stata fissata una targa in legno intagliato e dorato con cornice ornata da motivo continuo a fogliette contenente nella specchiatura centrale iscrizione su due righe

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 210.5 cm
    Larghezza: 123 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Europa Centrale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito francese
    Lampi, Giovanni Battista
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’iscrizione permette di identificare il personaggio rappresentato in Carlo Cristiano Giuseppe, principe di Polonia, duca di Sassonia, Curlandia e Senigallia (Dresda, 1733-1796). Figlio del re di Polonia Augusto III e di Maria Giuseppe d’Austria. Nel 1758, per volontà della commissione ducale divenne duca di Curlandia, titolo che gli fu revocato da Caterina II di Russia, nonostante la politica filozarista promossa dal principe anche al fine di conservare i possedimenti polacchi ereditati dal padre e prossimi al confine con la Russia. Sposò nel 1760 Francesca von Corvin-Krasinski e divenne padre di Maria Cristina Albertina Carolina, consorte di Carlo Emanuele di Savoia Carignano e madre di Carlo Alberto, re di Sardegna. Il dipinto è contenuto in una cornice di fattura ottocentesca, munita di targa identificativa del personaggio rappresentato analoga a quelle utilizzate per contenere altri ritratti della genealogia dei principi di Savoia Carignano, incluso quello della figlia, molto probabilmente eseguite intorno al 1838. Tuttavia, la tela, per quanto non si possa del tutto escludere che si tratti di una replica, mostra i caratteri della ritrattistica internazionale degli ultimi decenni del XVIII secolo. Noemi Gabrielli nel volume dedicato al Castello di Racconigi edito nel 1971 attribuiva l’opera al pittore Giovanni Battista Lampi (Romeno, 1751-Vienna, 1830) attivo per la corte imperiale asburgica, ma anche per quella polacca di Stanislao Augusto Poniatowski e quella russa di Caterina II. Mancano, tuttavia, al momento puntuali riscontri per giustificare questa, pur suggestiva, attribuzione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399442
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6141
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 6141 (giallo) - capitale - a impressione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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