Ritratto di Carlo Emanuele III di Savoia

dipinto, post 1715 - ante 1725

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio al punto vita. Il corpo è raffigurato di lieve tre quarti, lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale, i cui boccoli ricadono morbidamente dietro alla schiena. Al collo porta lo jabot di pizzo. Indossa una armatura intera, da battaglia, ornata da nodi sabaudi in corrispondenza degli spallacci. Su una spalla poggia un manto foderato di ermellino e ricamato con filo dorato sul bordo esterno. Sul petto indossa il collare dell’ordine dinastico della SS.ma Annunziata. Il punto vita è evidenziato da una fascia ricamata in filo dorato annodata sul fianco. Fondo neutro di colore scuro, frutto di una ridipintura per convertire il dipinto al formato ovale. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato, scolpito e dorato di formato e luce rettangolare. Battuta liscia; tipologia a cassetta. Fascia interna modanata; fascia esterna liscia

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 80 cm
    Larghezza: 63.6 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta Carlo Emanuele III di Savoia (1701-1773), salito al trono nel 1730. Nel primo e secondo decennio di regno prese parte, in schieramenti opposti, ma con esisti nell’insieme positivi, alla Guerra di Successione Polacca (1734-1737), ove, grazie al sostegno delle truppe borboniche, conquistò, seppure per poco, il Milanese, ma guadagnò comunque con la pace di Vienna Tortonese, Novarese e Langhe, e poi alla Guerra di Successione Austriaca (1740-1748), questa volta a fianco di Maria Teresa d’Asburgo. I tre matrimoni, il primo nel 1722 con Anna Cristina Luigia di Baviera, il secondo nel 1724 con Polissena d’Assia-Rheinfelds e il terzo con Elisabetta Teresa di Lorena, sorella dell’imperatore Francesco Stefano, segnano una volontà di apparentamento con le casate degli elettori imperiali e con la stesssa dinastia asburgica. Dalla pace di Aquisgrana sino alla morte, avvenuta nel 1773, il suo governo si configurò per una intensa attività di riforma dello Stato, sia dal punto di vista militare, con un forte poteziamento del sistema difensivo, che istituzionale, proseguendo il consolidamento della struttura amministrativa già riformata dal padre, sia sul fronte economico e sociale, intraprendendo una serie di iniziative che ebbero positivo esito sul lungo periodo. L’aspetto giovanile e l’assenza di simboli propri della dignità regia, inducono a collocare l’opera ad una datazione verso la fine del secondo o inizio del terzo decennio del Settecento. In questa fase, tra i principali ritrattisti di corte, sono da ricordare gli esponenti della famiglia dei Curlando, nella personalità di Giacomo Antonio, a cui potrebbe riferirsi quest’opera o il prototipo da cui fu derivata, vista una certa sommarietà e rigidezza nella tecnica pittorica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399350
  • NUMERO D'INVENTARIO R 655
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 655 (giallo) - corsivo alto-basso - a matita - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1715 - ante 1725

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE