Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia

dipinto, post 1710 - ante 1730

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco sopra ill punto vita, il corpo di tre quarti e il viso, frontale e maturo, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Il volto è imberbe; porta una parrucca con scriminatura centrale e fluenti boccoli che discendono oltre le spalle. Indossa un petto di corazza sotto al quale è dipinta una marsina di velluto. Al collo fuoriesce lo jabot; sul petto è dipinto il collare dell’ordine dinastico della SS. Annunziata; dietro alle spalle scende un mantello. Nell’angolo inferiore destra si intravede la punta di una corona chiusa. Sullo sfondo un tendaggio. La tela è posta entro una cornice di formato e luce ovale in legno intagliato e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia. Fascia interna ornata da un motivo a piccole fogliette affrontate e stilizzate. Fascia esterna modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 76.5 cm
    Larghezza: 61.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera raffigura Vittorio Amedeo (Torino, 1666-Moncalieri, 1732). Unico figlio nato dal matrimonio tra Carlo Emanuele II e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, tra il 1675 e il 1684, fu sottoposto alla reggenza materna. Con l’assunzione del potere, avviò, pur con oscillazioni, l’allontanamento dalle politiche filo-francesi materne, accettando tuttavia il matrimonio con Anna d’Orleans, nipote del Re Sole, e poi combinando le nozze per le due figlie con esponenti della dinastia reale francese: Maria Adelaide con Luigi di Orleans, detto il Gran Delfino, nipote diretto di Luigi XIV, Maria Luisa Gabriella con Filippo d’Angioux, divenuto re di Spagna con il nome di Filippo V. L’ultimo decennio del Seicento e il primo del Settecento videro il duca impegnato in conflitti di portata internazionale, in una fase di rinnovato attivismo del ducato sulla scena europea: la Guerra della Lega di Augusta (1688-1697) e poi la Guerra di Successione Spagnola (1700-1713). La pace di Utrecht gli valse l’acquisizione della Sicilia, permutata nel 1720 con la Sardegna, comportò il titolo regio, obiettivo perseguito da Casa Savoia sin dalla metà del Cinquecento. A ciò si aggiunse l’allargamento del confine orientale dello Stato con l’entrata in possesso del Monferrato già gonzaghesco (Acqui e Casale) e di territori quali l’Alessandrino, la Lomellina e la Val Sesia per secoli appartenenti allo Stato di Milano. Poderoso fu, dalla metà del secondo decennio del Settecento sino al 1730, il programma di riorganizzazione del regno in tutti i campi dell’amministrazione. L’effigie mostra Vittorio Amedeo II, ormai divenuto sovrano, come sottolinea la presene della corona in primo piano, con il viso maturo, solcato da rughe. Inoltre l’abbigliamento, pur mantenendo il petto di corazza, segno della vocazione militare del sovrano, è ingentilito da una raffinata marsina in velluto ricamato con filo d’oro. Questi dati inducono a collocare il ritratto tra la seconda metà del secondo e la prima metà del terzo decennio del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399323
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1427
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1427 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - non determinabile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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