Ritratto di Beatrice di Portogallo

dipinto, post 1760 - ante 1790

Il personaggio è rappresentato a tre quarti dell’altezza, con taglio in corrispondenza delle gambe, stante. Il corpo è orientato con un lieve tre quarti e lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. I capelli lunghi scendono dietro le spalle. Sul capo poggia la corona aperta. Indossa una veste dal corpetto con scollo quadrato e gonna a campana in tessuto di damasco. Le maniche, chiuse sino al polso, hanno un colore e un tessuto differente sono quasi del tutto coperte dal manto, bandato orizzontalmente e foderato d’ermellino, che scende dalle spalle. Una mano trattiene un paio di guanti, l’altra è appoggiata sopra un tavolo dal piano rettangolare ricoperto da tovaglia. Sfondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato e verniciato di forma rettangolare. Battuta liscia, fascia modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 112 cm
    Larghezza: 86 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta Beatrice d’Avis, infanta di Portogallo (Lisbona, 1504-Nizza, 1538) figlia del re di Portogallo Manuele I, cognata dell’imperatore Carlo V e consorte di Carlo II di Savoia nel 1521. Fu madre del duca Emanuele Filiberto. Visse tra Ginevra, Nizza, Torino, Rivoli e Asti. Le modalità pittoriche suggeriscono che l’opera, non coeva al personaggio ritratto, sia stata eseguita in una fase successiva, tra XVII e XVIII secolo, all’interno di una più ampia serie genealogica volta a illustrare le coppie di duchi e duchesse di Casa Savoia. Questo genere di soggetti, già presenti nei progetti e, probabilmente, anche nei fatti nella perduta grande galleria di Carlo Emanuele I, allestita nei primi decenni del Seicento, sono successivamente documentati, nella seconda metà del XVIII secolo dalla produzione di pittori come Vittorio Amedeo Grassi e Giovanni Panealbo per la decorazione di alcune sale del castello di Moncalieri. Nell’inventario del castello compilato alla fine degli anni Settanta del Settecento è stato possibile riscontrare, dal confronto con le numerazioni presenti sul retro della tela, nonché dalla descrizione della cornice, la presenza di quest’opera in una delle sale della residenza di Moncalieri, località dalla quale sono pervenuti al castello di Racconigi numerosi ritratti dinastici (Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite, Casa di Sua Maestà, Inventari, Moncalieri, 12922, 25 luglio 1879, fol. 43). L’etichetta presente sulla cornice, per altro, conferma l’acquisizione nelle collezioni di iconografia dinastica del principe Umberto, futuro Umberto II, solamente dal 1924
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399303
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1580
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 1580 (giallo) - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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