Ritratto di Vittorio Amedeo I di Savoia

dipinto, ante 1610 - post 1630

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, di lieve tre quarti. Le braccia sono visibili solamente sino al gomito. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. La capigliatura, così come i baffi e la barba dal taglio appuntito, sono di colore bruno. Indossa un’armatura con decori lineari incisi dorati e al centro del petto di corazza è dipinta la croce mauriziana. Il collo è nascosto dalla gorgiera profilata da pizzi. Quest’ultima parzialmente nasconde il collare dell’ordine dinastico della SS. Annunziata. Cornice in legno intagliato e dorato, modanata. Battuta liscia; fascia interna intagliata con piccolo ornato stilizzato vegetale

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il duca è rappresentato di lieve tre quarti, con taglio della composizione all’altezza del punto vita. Indossa un’armatura con limitati ornati lineari dorati, elemento che ne rende plausibile l’uso come strumento di difesa per la battaglia piuttosto che come abbigliamento da parata, con la bianca croce mauriziana dipinta sul petto, sul quale pende anche il collare dell’Annunziata, parzialmente nascosto dalla golilla che ne incornicia il volto. Questi caratteri mettono in luce che il dipinto venne derivato da un prototipo ad oggi sconosciuto, ma differente rispetto al celeberrimo modello, riferito al pittore Pietro Boccardo, conservato, analogamente, al Castello di Racconigi, dal quale derivano numerose repliche, come quelle rintracciate al Quirinale (scheda n. 168 di L. Trezzani, in Il patrimonio artistico del Quirinale 1993, p. 172), così come in svariate collezioni private. Fu questo il modello che venne a definire l’immagine ufficiale più nota del duca, contraddistinta ormai dall’adesione alla moda francese, leggibile nell’ampio colletto di pizzo piatto e nel ricco ornamento delle scarpe, dalla mano appoggiata al lungo bastone e dalla ricca armatura cesellata riconosciuta in un esemplare conservato all’Armeria Reale di Torino. Diversamente, la rappresentazione in esame del duca trova come ulteriore termine di paragone solamente con una tela ove è rappresentato a figura intera, pronto per partecipare a un torneo, come dimostra il cimiero piumato dipintogli di fianco, anch’essa rinvenuta al Quirinale (scheda n. 233 di L. Laureati, in Il patrimonio artistico del Quirinale 1993, pp. 201-202) di cui si ignora la provenienza. L’uso della gorgera potrebbe alludere all’esecuzione dell’opera originale in una fase di ancora relativa vicinanza del principe alle modalità di raffigurazione “alla spagnola”, come emerge dagli esemplari che lo mostrano nella gioventù, da solo o insieme ai fratelli, tuttavia, egli appare qui ormai adulto, con il volto solcato da baffi e barba dalla terminazione appuntita, quanto meno in un’età prossima alla celebrazione del matrimonio con Cristina di Borbone e all’alleanza con la Francia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399205
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1623
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso/ tela/ in basso a destra - R1623 (giallo) - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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