Santa Rosa da Viterbo, San Lorenzo e San Giovanni Battista

dipinto,
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI De Alladio Giovanni Giacomo Detto Macrino D'alba (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE È lo scomparto superiore sinistro del polittico già sull'altare maggiore della chiesa di San Francesco ad Alba, demolita nel 1813. Gli altri tre scomparti laterali e quello centrale sono anch’essi conservati in Galleria Sabauda con i numeri d’inventario 204-228-229 e 238. Il polittico fu ceduto dal vescovo di Alba, Costanzo Michele Fea, intorno al 1841 alla Galleria. Fu eseguito da Macrino nel 1506, come risulta dall’iscrizione dipinta sul cartiglio che ha in mano San Paolo nello scomparto inferiore destro: “MACRINUS DE ALLADIO C. ALBEN. FACIEBAT 1506”. Sulla cornice originale della tavola centrale, Giuseppe Vernazza alla fine del sec. XVIII aveva letto l’iscrizione commemorativa del committente, Enrico Balistrero, il padre guardiano del convento di San Francesco, ritratto nella tavola centrale: “In Alba, nella chiesa de’ Francescani all’altare maggiore è una tavola nobilissima che rappresenta san Francesco in atto di ricevere le stimmate. […] Vi restano tuttora gli antichi ornamenti con la seguente scritta: VEN.FR. HERICVS BALSTERIVS ALBEN. DIVO FRANCISCO HOC OPVS DICAVIT 1506” (citata in E. Villata 2000, n. 16, p. 173). Lo stesso studioso albese, in un foglio manoscritto conservato presso l’Accademia delle Scienze di Torino e pubblicato da Ugo Fleres (1897), descrisse il polittico come era ancora possibile vederlo in San Francesco ad Alba. Sappiamo così che dall’insieme attualmente conservato manca la tavola centrale del registro superiore che rappresentava la Madonna in trono con il Bambino e angeli musicanti. Il polittico presenta nette differenze di stile e di composizione tra il pannello centrale, con la figura di San Francesco e frate Leone che si stagliano su di un paesaggio luminoso modulato su piani successivi, e il fondo oro arcaicizzante delle altre tavole. In particolare, i santi degli scomparti laterali, a eccezione delle figure di San Pietro e di San Giovanni Evangelista, sono tratti dal più comune repertorio macriniano, anche riutilizzando precedenti cartoni, tanto da far sospettare che si possa vedere la mano di un collaboratore. I volti dalle espressioni convenzionali, con panneggi rigidamente perpendicolari, colori piatti e un modellato bidimensionale tornano con una certa frequenza nelle opere tarde di Macrino, ad esempio nei Santi Francesco e Gerolamo della tavola di Neviglie d’Alba. (Villata 1996, p. 232)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100373159
  • NUMERO D'INVENTARIO 211
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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