Madonna con Bambino dormiente

dipinto, ca 1650 - ca 1680

Tela rettangolare dipinta in cornice lignea scura con bordo dorato e decorato da un motivo a ovuli, datata al secondo quarto del XIX secolo. Rappresenta la Madonna in figura a tre quarti, avvolta in ampio panneggio e girata verso sinistra, il capo reclinato su quello del Bambino che le dorme fra le braccia, la testa appoggiata alla sua spalla destra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Considerato alternativamente opera autografa di Sassoferrato (Guida breve 1991, p. 54) o copia di maniera (Gabrielli 1971, p. 225), il dipinto riproduce un soggetto altamente frequentato dall’artista, secondo un’iconografia più volte replicata e attestata: tele con lo stesso soggetto sono conservate a Londra, Wallace Collection e Courtald Institute, L’Aja, Galleria Cramer, Chambery, Musée des Beaux-Arts (dono di Vittorio Emanuele II), Dresda, Gemäldegalerie, Parigi, Louvre, Madrid, Prado, Cesena, Pinacoteca Comunale, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche, Avignone, Musée Calvet. L’iconografia tra origine da un’incisione di Guido Reni, e si concentra sulla descrizione del tenero rapporto affettivo fra madre e figlio, nell’abbandono del sonno enfatizzato dall’ampiezza voluta dei panneggi che avvolgono, sorta di nido accogliente, le figure. Molto difficile, in assenza di un confronto diretto fra le varie repliche e copie, distinguere gli autografi di Sassoferrato dalla produzione di buon livello della bottega. Il confronto su riproduzioni fotografiche fra il dipinto della Sabauda e alcune delle versioni accreditate con certezza come autografe, come il dipinto conservato ad Urbino o quello della Pinacoteca di Cesena (cfr. Giovan Battista Salvi “Il Sassoferrato”, [a cura di François Macé De Lépinay, Pietro Zampetti, Silvia Cuppini Sassi], Sassoferrato, Comitato Celebrazioni per il III Centenario della morte, 1990, pp. 60-61, 94-95), sembra mostrare un’elaborazione grafica meno accurata nel quadro torinese, una minor attenzione nella definizione dell’ombreggiatura del panneggio, una minor eleganza nella descrizione del volto della Madonna e nella regia cromatica della composizione, con effetto leggermente più sdolcinato, che induce a classificare il quadro, prudentemente, come opera di bottega, pur ribadendone l’ ottima fattura e qualità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351296
  • NUMERO D'INVENTARIO 167
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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