Madonna con Bambino e santi

dipinto, post 1513 - ante 1517

Dipinto composto da quatto assi verticali trattenuti da farfalle. Al centro è rappresentata la Madonna su un trono marmoreo rialzato da due gradini su cui siedono due putti che suonano. La Madonna tiene in grembo il Bambino proteso verso San Giovanni Battista. Alla destra della Madonna vi sono San Giovanni Battista e San Giuseppe, alla sua sinistra San Girolamo e un santo vescovo. La composizione è inserita in una architettura religiosa con copertura a botte e uno sfondo paesaggistico roccioso. La cornice, dorata e decorata a pastiglia, risale al XIX secolo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 250 cm
    Larghezza: 186 cm
  • ATTRIBUZIONI Prata Francesco Da Caravaggio (attribuito): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Piazza Callisto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto venne acquistato da Roberto D’Azeglio nel 1843 per le collezioni della Regia Pinacoteca di Torino dal pittore Angelo Boucheron come opera di Gerolamo Romanino. Negli inventari storici ottocenteschi delle collezioni non è accolta l’attribuzione al Romanino e la grande tavola è semplicemente registrata come opera di autore ignoto. Baudi di Vesme (1909) propone l’attribuzione a Callisto Piazza, mentre Tanzi (1987), che sospetta una collocazione cremonese del dipinto, suggerisce di ricondurlo al periodo cremonese del pittore Francesco Prata da Caravaggio. Il critico individua nella tavola alcuni elementi di gusto nordico e una "suggestione bramantinesca e zenaliana, un leonardismo piuttosto intenso difficilmente riscontrabile nella produzione successiva" che sarebbero tipici della produzione cremonese di Prata. Dal punto di vista stilistico il dipinto potrebbe costituire un “trait-d'union fra le culture figurative di Cremona e Brescia". Per quanto concerne la cronologia, Tanzi propone come termine post quem il 1513, anno a cui si data la grande pala padovana in Santa Giustina - in cui viene riproposta la stessa posa del Bambino del dipinto della Galleria Sabauda – e come termine ante quem il 1517, anno in cui il pittore è documentato a Brescia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351262
  • NUMERO D'INVENTARIO 268
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'