adorazione dei Magi

dipinto, ca 1600 - ca 1650

Cornice di legno intagliato e dorato con motivi a ovuli sui lati e decorazioni fitomorfiche agli angoli

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 75 cm
    Larghezza: 68 cm
  • ATTRIBUZIONI Brill Paul (maniera)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Floris Frans Detto Anche Frans De Vriendt
    Vrancx (o Vranckx) Sebastian (o Sebastiaen, O Sebastiaan)
    ambito fiammingo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è stata venduta dall’incisore Pietro Palmieri ai responsabili della Real Pinacoteca torinese nel 1851, con un’attribuzione al pittore fiammingo Frans Floris, conosciuto anche come Frans de Vriendt (1517-1570). Nel 1899, Baudi di Vesme attribuisce l’opera al pittore fiammingo Sebastian Vrancx, considerandola una realizzazione eseguita durante il suo soggiorno in Italia tra il 1597 e il 1602. La sua proposta, ritenuta valida anche nell’inventario del 1952, non può essere sottoscritta, perché appare preferibile associare il dipinto a un artista italiano o fiammingo, attivo in Italia durante il XVII secolo e profondamente influenzato dall’operare di Paul Bril. Gli elementi architettonici del dipinto tradiscono, infatti, una conoscenza dell’ambiente artistico romano della prima metà del XVII secolo, come le rovine che fanno da cornice alla scena biblica. Questa sensazione è confermata dal confronto del dipinto della Galleria Sabauda con opere rappresentanti delle rovine antiche, eseguite da alcuni pittori fiamminghi che non hanno eseguito nessun soggiorno in Italia, come il “Paesaggio con rovine” di Roelant Savery (1576-1639) della Fondation Custodia di Parigi. L’adorazione dei Magi è inserita in uno scenario architettonico antichizzante. La composizione, elaborata in verticale, è suddivisa in due parti. Quella inferiore è interamente occupata dai protagonisti della storia biblica che sono disposti come in un fregio, dalla sinistra, dove è raffigurato san Giuseppe, fino alla destra, dove si trovano alcuni servitori con i cavalli dei Re Magi. Altre figure, dipinte in secondo piano, completano l’effetto di bassorilievo offerto dall’osservazione dell’opera. La parte superiore del dipinto è invece destinata interamente alla raffigurazione dello scenario architettonico. Sebbene si tratti di una quinta immaginaria, la cura nella resa della prospettiva e il realismo con cui sono resi i materiali lapidei tradiscono la conoscenza diretta delle rovine di Roma antica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351244
  • NUMERO D'INVENTARIO 404
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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