Ecce Homo. Uomo di dolori
dipinto,
ca 1823 - ca 1826
Constantin Abraham (1785/ 1855)
1785/ 1855
Cornice a tempietto in legno intagliato e dorato inquadrata da colonne ioniche. Sui plinti del basamento e sulla trabeazione sono intagliati i simboli della Passione
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 49 cm
Larghezza: 29 cm
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ATTRIBUZIONI
Constantin Abraham (1785/ 1855)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Abraham Constantin si forma a Ginevra nella bottega di Henri l’Evêque, prima di trasferirsi a Parigi nel 1807 per proseguire la sua formazione sotto la direzione del barone Gérard. In Francia, grazie a Josephine de Beauharnais, Constantin ottiene il sostegno della famiglia imperiale, che gli commissiona numerosi ritratti su smalto. Collabora in seguito con la manifattura di Sèvres, il cui direttore, Brogniart, gli propone di trasferirsi a Firenze nel 1820 con l’incarico di riprodurre su smalto le opere degli antichi maestri. Constantin soggiorna in Toscana fino al 1826, anno in cui il re Carlo Alberto di Savoia acquista diciassette degli smalti su porcellana eseguiti durante il soggiorno a Firenze per 125.000 Franchi. Al suo ritorno a Parigi, Constantin è nominato “pittore su porcellana” di Carlo X e ottiene, poco dopo, la commissione per il “Carlo Alberto principe di Carignano alla presa del Trocadero”. Nel 1829, l’artista si trasferisce a Roma, dove decide di riprodurre su ceramica tutti gli affreschi di Raffaello del Vaticano e della Farnesina. Nel 1840, pubblica assieme a Stendhal, con cui condivide spesso il proprio alloggio a Roma, le “Idées italiennes sur quelques tableaux célèbres”. L’opera della Galleria Sabauda fa parte del gruppo di diciassette dipinti su ceramica, che erano inizialmente destinati alla manifattura di Sèvres, ma che furono acquistati da Carlo Alberto di Savoia nel 1826. Al momento della vendita, Constantin chiese e ottenne dal sovrano sabaudo la possibilità di esporre le opere in diverse città europee durante i mesi successivi. A Ginevra, la mostra nelle sale inferiori del Casino durò otto giorni. A Parigi, gli smalti furono presentati nel palazzo dell’Institut nei primi giorni di marzo, dove poté ammirarli anche Stendhal. A Londra, ultima tappa del viaggio di Constantin, i dipinti furono esposti in un palazzo su Regent Street. Il dipinto è una copia dell’“Ecce Homo”, commissionato a Ludovico Cardi detto il Cigoli dal cardinale Massimi tra il 1605 e il 1606 e conservato a Firenze a Palazzo Pitti fin dal XVII secolo. Mazzocca ha osservato che l’opera “ritraduce il Cigoli in un più devoto e smorzato registro, quasi alla Dolci, accentuato dalla ironica e graziosa inserzione nel tabernacolo” (Mazzocca in Castelnuovo/ Rosci (a cura di), 1980, I, p. 485, n. 477). Maggio Serra ha segnalato che “Constantin nella sua copia opera un taglio verticale, escludendo le figure di contorno e conferendo di conseguenza all’immagine una forte accentuazione devozionale” (Maggio Serra, 2004, p. 106, n.18)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351214
- NUMERO D'INVENTARIO 387
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2013
- ISCRIZIONI a sinistra - A. Constantin p - Abraham Constantin - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0