dipinto, insieme di Giordano Clerc Sofia (metà/ fine sec. XIX)

dipinto, ca 1840 - ca 1899

Cornice in legno intagliato e dorato con le miniature dei coniugi von Maron incastonate ai lati in cornici rettangolari e la miniatura di Scipione Giordano al centro in un ovale

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura
    legno, intaglio
    pergamena/ miniatura
    avorio/ miniatura
  • MISURE Profondità: 2.5 cm
    Altezza: 18 cm
    Larghezza: 37 cm
  • ATTRIBUZIONI Giordano Clerc Sofia (1778/ 1829)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sofia Clerc Giordano viene instradata allo studio della pittura fin dalla sua adolescenza, grazie all’intermediazione del pittore Palmieri e al sostegno finanziario del banchiere Giacinto Vinay, che l’artista ritrae ad inizio Ottocento (Asti, Museo e Pinacoteca Civica di Palazzo Mazzetti). A Roma, dove completa la sua formazione a partire del 1798 circa, Sofia Clerc Giordano frequenta lo studio di Teresa Mengs, sorella del celebre pittore e moglie del ritrattista austriaco Anton von Maron. La miniaturista deve all’intervento di suoi protettori romani la sua nomina nel 1801 ad accademica di merito dell’Accademia di San Luca. Di ritorno a Torino negli anni immediatamente successivi alla sua nomina, Sofia Clerc Giordano realizza sia opere a pastello che ritratti in miniatura su avorio o su pergamena. I suoi lavori sono esposti a più riprese sia a Torino che a Parigi (Jeffares, 2006). Le tre miniature, riunite all’interno di un’unica cornice, rappresentano rispettivamente, da sinistra verso destra, il pittore Anton von Maron, il figlio di Sofia Giordano Clerc, Scipione Giordano, e Teresa Mengs, la moglie di Anton von Maron. Sono pervenute nelle collezioni della Galleria Sabauda nel 1914, grazie a un dono di Bessie Giordano-Clerc, una delle eredi dell’artista. Il pittore austriaco Anton von Maron (1733-1808) si forma a Roma, sotto la direzione di Anton Raphael Mengs e s’impone durante la seconda metà del ‘700 come uno dei ritrattisti più apprezzati nell’ambiente romano. Ottiene tra le altre onorificenze, il titolo di Principe dell’Accademia di San Luca. Nel 1765, von Maron sposa Teresa Mengs (1730-1806), la sorella minore del pittore presso il quale si era formato. Instradata anch’essa all’arte nello studio del fratello maggiore, Teresa Mengs si specializza nella pittura a pastello, smalto o miniatura, tecniche che pratica con regolarità a Roma e che insegna a un gruppo scelto di circa una ventina di allieve. La sua reputazione le permette di essere una delle prime donne ammesse all’Accademia di San Luca nel 1765. Rare sono invece le notizie biografiche su Scipione Giordano, uno dei due figli – l’altro si chiamava Emilio – che Sofia Clerc ebbe dal medico piemontese Giovanni Giordano. Anton von Maron e Teresa Mengs sono rappresentati in busto, girati di tre quarti, il primo verso destra e la seconda verso sinistra, in due miniature di forma rettangolare. Hanno lo sguardo rivolto verso lo spettatore e il loro profilo si staglia su un fondo verde scuro. Al contrario, Scipione Giordano è raffigurato frontalmente in una miniatura di forma ovale e su uno sfondo rossastro, mentre rivolge il suo sguardo verso lo spettatore, accompagnato da un cane, nella parte bassa della miniatura, che cerca di attirare la sua attenzione. I ritratti di Anton von Maron e della moglie Teresa Mengs sono chiaramente ispirati ai ritratti della coppia dipinti dallo stesso von Maron. Dell’autoritratto del pittore austriaco si conoscono due diverse versioni. Nella prima, von Maron si ritrae in piedi, di tre quarti, vestito elegantemente e con dei pennelli nella mano sinistra (Firenze, Corridoio Vasariano). La seconda versione è uguale alla prima, ma il punto di vista è molto più ravvicinato e centrato sul volto dell’artista, nascondendo alla vista dello spettatore non solo il corpo di von Maron, ma anche la mano destra con i pennelli (Ajaccio, Museo Fesch). Sofia Clerc Giordano si ispira piuttosto alla seconda versione, aggiungendo però il dettaglio della mano con i pennelli presente nella prima versione. Il ritratto di Teresa Mengs è invece copiato con precisione da quello conservato a Roma (Accademia di San Luca), dal quale si distingue solamente per l’assenza della banda inferiore con l’indicazione del nome e dell’anno della nomina accademica. La datazione al 1802 dei ritratti della coppia von Maron-Mengs riposa sull’annotazione posta sul verso del ritratto di Teresa Mengs. La loro esecuzione deve necessariamente essere messa in rapporto con la fine del soggiorno romano di Sofia Giordano Clerc. Sembra possibile immaginare che l’artista piemontese abbia realizzato le due opere a ridosso della sua partenza per ringraziare coloro che l’avevano formata artisticamente e che le avevano offerto il loro appoggio per ottenere il titolo di accademica di merito dell’Accademia di San Luca, in occasione della seduta del 17 settembre 1801. Allo stato attuale, non è possibile rilevare il supporto sul quale sono realizzate le tre miniature a causa della presenza della cornice. Tuttavia, pare importante segnalare che gli studi hanno evidenziato che Sofia Giordano Clerc ricorreva in particolar modo a due diversi tipi di supporto: l’avorio o la pergamena applicata su una lastra di rame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351212-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 715
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • ISCRIZIONI sul verso - Demaron principe dell’Accademia di San Luca -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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