ritratto del cardinale Roberto de Lenoncourt

dipinto, ca 1540 - ca 1540

Cornice in legno intagliato e dorato decorato con motivi fitomorfici

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 14.8 cm
    Larghezza: 13.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Corneille De La Haye Detto Corneille De Lyon (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Holbein Hans Detto Hans Holbein Il Giovane
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, che proviene dalle collezioni sabaude, è stato attribuito a Hans Holbein fino al 1946, quando, in occasione della mostra “Tableaux français en Italie (XVe-XXe siècles), tableaux italiens en France (Zandomeneghi, De Nittis, Boldini, Modigliani)”, è stato proposto il nome di Corneille de la Haye, detto Corneille de Lyon, uno dei grandi protagonisti della ritrattistica di corte francese del XVI secolo accanto a Jean e François Clouet. Nella sua monografia consacrata a Corneille de Lyon, Anne Dubois de Groër segnala l’opera della Galleria Sabauda e la mette in rapporto con altre versioni di questo stesso ritratto (Dubois de Groër, pp. 202-204 , n. 113). L’originale è a suo avviso la copia conservata presso il Musée Bonnat di Bayonne, rubata nel 1965 e oggi dispersa. Il dipinto torinese è invece una replica coeva, così come le altre versioni conservate a Nancy (Musée des Beaux-Arts), Versailles (Musée du Château) e Parigi (coll. privata). Partendo dalle iscrizioni presenti sul dipinto torinese – “CAR. AL DE LENONCVRT” (la lettera finale "T" è occultata dalla cornice del dipinto), ma la parola “CAR.AL” è stata sostituita in modo maldestro con “CONTE” - e sulla versione parigina, è stato possibile identificare il personaggio raffigurato. Il cardinale di origine lorenese Roberto di Lenoncourt fu nominato vescovo di Chalons-sur-Marne nel 1535 e cardinale nel 1538. Ebbe un ruolo importante alla corte del re di Francia e a Roma fino alla sua morte nel 1561: fu vescovo di Metz, arcivescovo di Embrun, Arles, Tolosa, vescovo di Sabine, abate di Saint-Rémi a Reims e di Beaulieu. Roberto di Lenoncourt è rappresentato in busto, di faccia e su uno sfondo verde, con gli attributi tipici dei personaggi ecclesiastici dell’epoca: la barba lunga, lo zucchetto sul capo e un collo di pelliccia. Anche se si tratta di una replica, la qualità più che discreta del dipinto torinese lascia immaginare che l’opera fu eseguita sotto il controllo diretto e in parte con la collaborazione di Corneille de Lyon. Dubois de Groër data l’opera verso il 1540. Il dipinto è stato riprodotto in incisione da Ballero per essere pubblicato ne “La Reale Galleria di Torino Illustrata” (D’Azeglio, 1836-1846, vol. 2, p. 37, tav. XLVI)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351197
  • NUMERO D'INVENTARIO 45
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • ISCRIZIONI fronte, in alto - CAR. AL DE LENONCVRT - a pennello - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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