Madonna con Bambino in trono con i santi Giovanni Battista e Antonio Abate. Madonna con Bambino in trono con santi
dipinto,
ca 1440 - ante 1457
DIPINTO su tavola a fondo oro. CORNICE cuspidata; ai lati lesene scanalate con rosette nel capitelli; foglie d'acanto nel fastigio superiore
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 77.5 cm
Spessore: 6 cm
Larghezza: 41 cm
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ATTRIBUZIONI
Francesco Di Stefano Detto Pesellino (maniera): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera faceva parte della collezione di dipinti, sculture, oreficerie, mobili antichi, reperti archeologici e altri manufatti preziosi raccolta dall'industriale e mecenate piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). Tra le opere notificate a Gualino (documentazione Banca d'Italia) il 6 novembre 1921 a Cereseto, descritta come "Quadro della scuola del Pesellino, rappresentante la Madonna col Bambino e due santi" (G. Castagnoli, 'La casa museo. La prima residenza di Riccardo Gualino', in 'Dagli ori' 1982, p.14). Nel 1930 Riccardo Gualino - in seguito al successo riscosso dalla esposizione di parte della sua collezione in Galleria Sabauda due anni prima - decideva di donare alla Galleria una cospicua parte di quelle opere, fra cui questa tavola. Pervenuto in Galleria nel 1930 (registrazione Gamba 1941-42), il dipinto venne concesso in deposito nel 1933 all'Ambasciata Italiana a Londra. Fu quindi spedito a Roma, alla Galleria Borghese, durante la seconda guerra mondiale e rientrò a Londra nel 1945. Nel 1958 Noemi Gabrielli, Soprintendente, chiese l'autorizzazione a riportare in Italia sette mobili e quattro dipinti, fra cui questo. Nello schedario dei depositi esterni, la scheda relativa a quest'opera dice: "...La tavola non è mai rientrata in Galleria.". Nell'inv. corrente si legge invece: "Rientrato nel 1958". L'indicazione "Madonna con Bambino e Santi, Apostoli e Beati" del catalogo Vesme (Appendice dattiloscritta) risulta oscura in quanto nel dipinto compaiono solo san Giovanni Battista e sant'Antonio Abate. Lionello Venturi (1926) ritiene che sia un dipinto realizzato su influsso di Francesco Pesellino ma non autografo. Berenson lo attribuisce a un anonimo fiorentino prossimo a Domenico Veneziano. Noemi Gabrielli (1971) assegna l'opera alla maniera di Francesco Pesellino
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350962
- NUMERO D'INVENTARIO 968
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI lungo la base della cornice - Ave Maria Gratia Ple[na] - caratteri gotici - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0