Ritratto di Giovanni delle Bande Nere. ritratto di uomo con armatura

dipinto ca 1540 - ca 1550

DIPINTO su tavola

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 140 cm
    Larghezza: 117 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Salviati Francesco
    Carucci, Jacopo Detto Il Pontormo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto pervenne alla Galleria nel 1890, come dono degli eredi di Sir William Richard Drake di Londra. Già ritenuto opera del Bronzino e riferito dalla Gabrielli (1971 con bibliografia) a "pittore fiorentino" del XVI secolo, è stato pubblicato per la prima volta dalla Langedijk (1983), che lo ha identificato come un ritratto di Giovanni de' Medici (Forlì, 6 aprile 1498 – Mantova, 30 novembre 1526), detto Giovanni delle Bande Nere, figlio di Giovanni de' Medici "il popolano" e di Caterina Sforza, capitano di ventura, padre di Cosimo I, duca di Firenze e poi granduca di Toscana. La Langedijk ha attribuito l'opera a Francesco Salviati, datandola dopo il 1545, sulla base del confronto con con il ritratto di Cosimo I, effigiato da Bronzino in tale anno (Firenze, Uffizi e altre versioni). Il riferimento a Salviati è però respinto dalla Mortari (1992), ma è seguito da Francesca Quasimodo nella scheda ministeriale OA (2004). In realtà il ritratto non presenta il piglio, il carattere e soprattutto lo stile del Salviati a cui è stato invece correttamente riferito di recente da Alessandro Cecchi un ritratto delle Gallerie Fiorentine di recente restaurato e inserito nella quadreria della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, in ragione proprio della sua alta qualità (Alessandro Cecchi, "Un capolavoro ritrovato: il ritratto di Giovanni delle Bande Nere di Francesco Salviati", in 'Medicea', VI, 2010, pp. 6-7 ). L'opera è da mettere in relazione con la "la testa, ovvero ritratto del signor Giovanni de' Medici, padre del duca Cosimo", che secondo Vasari il Salviati dipinse e che "fu bellissima; la quale è oggi nella guardaroba didetto signor duca", ossia in Palazzo Vecchio, dove è segnalata in un inventario già a partire dal 1554. L'armatura effigiata nel dipinto fiorentino è affine a quella del dipinto torinese, ma la somiglianza tra i due personaggi è piuttosto vaga così come risulta vaga rispetto al ritratto ufficiale di Giovanni delle Bande Nere dipinto da Gian Paolo Pace (Uffizi). Il dipinto della Sabauda sembra piuttosto riferibile a Carlo Portelli, a cui è assegnato da Federico Zeri anche una replica del ritratto di Gian Paolo Pace, in collezione Sestieri a Roma (Fototeca Zeri, Numero scheda 34193, Serie Pittura italiana, Numero busta 0386, Pittura italiana sec. XVI. Firenze, Numero fascicolo 12 - Carlo Portelli)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350942
  • NUMERO D'INVENTARIO 355
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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