Annunciazione

dipinto, post 1512 - ante 1515

DIPINTO: 5 assi verticali trattenute da farfalle e da 2 traverse orizzontali ad incastro rettangolare; molto indebolita da corrosione la parte inferiore; parchettatura rigida con 8 traverse verticali avvitate e 7 orizzontali a sezione rettangolare. Listello ligneo inchiodato lungo i bordi; CORNICE: del sec. XIX; dorata con profilo aggettante, intaglio ad ovuli e fogliette. Rinforzi angolari metallici avvitati su incastri a 90° e a 45°. Bordatura sul perimetro esterno e sulla battuta. Inserimento del dipinto con elementi metallici e spessori lignei

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 179 cm
    Larghezza: 170 cm
  • ATTRIBUZIONI Francesco Di Cristofano Detto Franciabigio (1484/ 1525): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, commissionata dalla famiglia Corbizzi, era posta in origine sul primo altare nella navata destra della chiesa di San Pier Maggiore a Firenze. E' ricordata da Giorgio Vasari (1550 e 1568) nella 'Vita' di Franciabigio: "Fece in San Pier Maggiore, alla porta a man destra, una Nunziata, dove ha fatto l'Angelo, che ancora vola per aria; ed essa, che ginocchioni con una graziosissima attitudine riceve il saluto; e vi ha tirato un casamento in prospettiva, il quale fu cosa molto lodata ed ingegnosa". Così un secolo dopo Cinelli (1677) ne diede una descrizione particolareggiata intessendone le lodi: "Cappella de' Corbizzi si vede una Nunziata di mano del FranciaBigio di colorito molto lodevole. E' bello il sembiante della Vergine, la quale all'apparir dell'Angelo messasi ginochione ascolta le parole, che le sono dette, con somma grazia; e l'Angelo parimente è fatto con bella industria, è tenuto molto in pregio da chi è intendente. Sono in alto quattro Angeletti, che mettono in mezzo un Iddio Padre, che apparisce in una nugola fatti con molta arte". Quando la chiesa era in procinto di essere abbattuta nel 1783, la famiglia Corbizzi proprietaria della tavola provvide al ritiro dell'opera. Di essa poi non si ebbe più notizie, finché non viene menzionata nell'edizione del Vasari del 1853 (ed. Firenze, Le Monnier, 1846-1870, vol. IX-9, p. 98, nota 2). Il barone Ettore Garriod la acquistò per poi venderla alla Regia Pinacoteca di Torino entro il 1855 (D'Azeglio 1855, pp. 538-538; Callery 1859). Da una notizia riportata nell'inventario Gamba del 1871 si ricava che Garriod la comprò da Casa Tolomei di Siena. Nei cataloghi della Galleria risulta sempre esposta in mezzo ad altre opere fiorentine del XVI secolo, mentre nel 1971 era a Palazzo Carignano, presso la sede della Soprintendenza alle Gallerie del Piemonte. Nella monografia su Franciabigio, Susan McKillop data l' 'Annunciazione' Corbizzi intorno al 1517-1518, ritenendo l'opera influenzata dalle 'Storie di Giuseppe' di Andrea del Sarto per la camera Borgherini (Firenze, Palazzi Pitti, Galleria Patina; cfr. McKillop 1974, con bibliografia). Fiorella Sricchia Santoro, anticipando la cronologia del dipinto torinese verso la metà del secondo decennio, osserva la novità della composizione, di "semplicità neo-quattrocentesca", che probabilmente fu il prototipo di un'altra 'Annunciazione' eseguita da Franciabigio per il monastero vallombrosano di Montescalari ma andata perduta, opera non menzionata nelle 'Vite' di Vasari ma documentata (Sricchia Santoro 1963; Sricchia Santoro 1993, p. 37). Inoltre per la Sricchia Santoro (1993, p. 35), il fondale architettonico della composizione si pone "in scenografica concorrenza" con quello della 'Annunciazione' dipinta da Andrea del Sarto per la chiesa agostiniana di San Gallo (ora Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze), la cui datazione corrente al 1512 è secondo la studiosa da posticipare di uno o due anni; inoltre, tale fondale sembra richiamare le arcate del porticato all'esterno della Villa di Poggio a Caiano. La critica recente risulta concorde nel porre i dipinto intorno al 1513-1515, in parallelo con l'opera di Andrea del Sarto (S. Padovani, in 'La Galleria Palatina' 2003). I danni presenti sulla superficie pittorica sono dovuti a bruciature di candele avvenute quando l'opera si trovava sull'altare di pertinenza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350924
  • NUMERO D'INVENTARIO 200
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Francesco Di Cristofano Detto Franciabigio (1484/ 1525)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1512 - ante 1515

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'