Madonna con Bambino

dipinto, post 1485 - ante 1495

DIPINTO: 2 assi verticali di pioppo con segni di piallatura leggermente imbarcate; 1 spaccatura verticale a sin. e un'altra scomposta in alto a sin. (vicino all'inserto ben visibile sul retro). La connessura è rinforzata da farfalle e inserti; 2 traverse orizzontali di essenza diversa con incastro trapezoidale; CORNICE: dorata a cassetta con intagli a foglie di acanto e decorazioni punzonate; tagli verticali per adattamento al dipinto. Telaio con incastro angolare a 90°; inserimento del dipinto con staffe metalliche

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 81 cm
    Larghezza: 56 cm
  • ATTRIBUZIONI Filipepi Alessandrio Detto Sandro Botticelli (scuola): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è entrato nella Regia Pinacoteca di Torino nel 1847, come opera attribuita a Sandro Botticelli donata dal marchese Crosa di Vergagni. In seguito, Cavalcaselle (Crowe-Cavalcaselle 1894 e 1911) lo ha ritenuto di maniera, Venturi (1911) lo ha considerato una copia da un autografo dell'artista, Bode (1922) di scuola del XV secolo, Mesnil (1938) infine ha fatto notare che il gruppo della Madonna col Bambino è tratto dalla 'Pala di San Barnaba dello stesso Botticelli (1487; Firenze, Galleria degli Uffizi) ed quindi la composizione è da riternersi la replica di un collaboratore. Rispetto all brano nella pala si osservano alcune varianti specie nel Bambino, che ha il capo alzato e non è benedicente. In una lettera del 11 febbraio del 1956, conservata presso gli Uffici della Galleria Sabauda, è presente la seguente osservazione: "Uno dei castelli nello sfondo è stato riconosciuto dal prof. Lewis come appartenente a Geffen nel Brabante settentrionale olandese presso Bois le Duc". Per lo sfondo caratterizzato da edifici dai caratteri nordici e segnatamente delle Fiandre, Noemi Gabrielli (1959, 1965, 1971 con bibliografia) propine di assegnare il dipinto a "un artefice fiammingo nella scuola di Botticelli". Dalle analisi conoscitive effettuate sul dipinto torinese nel 2003 da un'equipe scientifica della Harvard University di Boston, guidata da Stephan Wolohojian, sono emersi alcuni dati interessanti: dall'indagine con telecamera ad infrarossi è stato osservato un disegno sottostante libero, con alcuni pentimenti nella posizione delle mani della Vergine e del profilo delle sue labbra. Zeri, nella recensione al catalogo della Gabrielli, proponeva di vedere gli elementi nordici dell'opera come una "delle tante derivazioni che i fiorentini del tardo Quattrocento desunsero da prototipi nordici ad essi noti" e accostava la composizione con quella analoga di una tavola nel Fogg Art Museum presso la Harvard University a Cambrigdge (inv. 1943.105; Zeri 1973). Il fatto che il supporto sia una tavola di pioppo, conferma che l'opera sia stata eseguita in Italia e non nelle Fiandre (comunicazione di Guus Sluiter a Clelia Arnaldi del 13 maggio 2004). Il dipinto è dunque da ritenersi facente parte di una produzione di bottega di uso corrente destinata alla devozione domestica, con desunzioni da opere fiamminghe nello sfondo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350918
  • NUMERO D'INVENTARIO 173
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI retro, alto sinistra - TORINO - GALLERIA SABAUDA / N. Cat. 109 / N. Inv. 173 / Misure 0,81 x 0,56/ Autore: S. Botticelli / Soggetto: Madonna col Bambino - retro, basso a sinistra - corsivo - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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