Madonna col Bambino, angeli e santi. Santa Margherita d'Antiochia e santo cavaliere (San Giorgio?); Madonna annunciata

trittico, ante 1440 - post 1450

trittico inserito entro altarolo; dubbia la pertinenza delle ante l'aerali al pannello centrale. Incorniciatura a ogiva, cornice superiore aggettante

  • OGGETTO trittico
  • MISURE Altezza: 176 cm
    Spessore: 25 cm
    Larghezza: 149 cm
  • ATTRIBUZIONI Manzini Andrea Detto Andrea Di Giusto (e Aiuti): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Del Beato Angelico
    Imitatore Dell'angelico Del Xix Secolo (gabrielli 1971)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera apparteneva alla collezione dell'avvocato imprenditore piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). In una foto fatta dal fotografo Dall'Armi probabilmente al 1922, il dipinto risulta posto all'interno del Castello di Cereseto Monferrato, una delle residenze del Gualino, sistemato a parete sopra il frammento di un sarcofago d'arte romana imperiale a soggetto bacchico nel "salottino prospiciente l'ingresso" (in 'Dagli ori antichi agli anni Venti..' 1982, p. 14 e fig. a p. 17). Nel 1928 il dipinto era esposto alla mostra dei capolavori della collezione Gualino organizzata presso la Galleria Sabauda. A seguito del successo riscosso, nel 1930 Riccardo Gualino decideva di donare alla Galleria una cospicua parte di quelle opere, fra cui questo dipinto. Lionello Venturi (1926) la ritiene un'opera destinata a una cappella privata, forse compiuta in occasione di nozze tenuto conto della presenza di due stemmi diversi dipinti alla base della tavola centrale (ma ve ne sono anche due sulle ante, visibili a tabernacolo chiuso, diversi da quelli sul fronte). Il modello di riferimento è chiaramente il Beato Angelico e in particolare la Madonna col Bambino della Galleria Sabauda, inv.3, cat.105 (Scuole italiane dal X IV al XVI sec.). Lo studioso riferisce l'opera a un seguace dell'Angelico, la cui mano sarebbe riconoscibile anche nella 'Madonna col Bambino tra gli angeli sotto un baldacchino' allora in coll. Cook a Richmond, già attribuita all'Angelico. Invece Noemi Gabrielli (1971 e precedenti) ritiene il dipinto opera di un imitatore dell'Angelico del XIX secolo. Berenson (1963) attribuisce il dipinto ad Andrea di Giusto, fiorentino già allievo di Masaccio e poi influenzato da Angelico e Lorenzo Monaco. Tale opinione è seguita da Boskovits (1970). Sotto il nome di Andrea di Giusto l'opera è classificata nella fototeca della Fondazione Zeri. Ma nella fotografia SBAS TO 297/Isb risultano assenti la decorazione e i cherubini dipinti sulla cornice del tabernacolo, evidentemente frutto di un intervento più recente. Dubbia è l'identificazione del personaggio all'estrema sinistra di solito riconosciuto come San Francesco, che però tiene un bastone a T consueto attributo di Sant'Antonio abate. La santa accanto è Santa Elisabetta d'Ungheria, riconoscibile dai fiori nel lembo della veste francescana, e non Santa Chiara come di solito si ritiene. Nell'anta a destra, il mosto in basso è sotto i piedi della santa, che è dunque Santa Margherita, ma non è evidentemente attributo del santo cavaliere accanto, che dunque non può essere identificato con certezza con San Giorgio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350913
  • NUMERO D'INVENTARIO 35
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI lungo la base del tabernacolo - AVE MARIA GRATIA PLEN[A] - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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