Madonna Addolorata

dipinto ca 1355 - ante 1357

cornice in stile gotico in legno intagliato e dorato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ doratura
    tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Lorenzo Veneziano (notizie 1356/ 1372)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Da Modena
    Paolo Veneziano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due tavole con la Madonna Addolorata (inv. 12) e San Giovanni Evangelista (inv. 11) provengono dalla collezione torinese di Riccardo Gualino, donata alla Galleria Sabauda alla fine degli anni venti del secolo scorso. Lionello Venturi li attribuì a Lorenzo Veneziano (1926) e li ritenne scomparti laterali (L’Addolorata collocata a sinistra e l’Apostolo a destra) di un trittico con al centro una Crocifissione. L’attribuzione è sostenuta dalla critica successiva fino alla Sandberg Vavalà (1931), che si pronunciò a favore di Giovanni da Modena associandoli al polittico di San Nicola del Museo Correr, a Berenson (1932) e a Bettini (1940) (1957) che li assegnarono a Paolo Veneziano. Il Toesca (1951) li riconfermava invece a Lorenzo e Pallucchini (1964) avanzava l’ipotesi di un giovanile soggiorno veronese dell’artista - collocabile all’incirca nella seconda metà del sesto decennio e insignito da opere come la Croce stanziale di San Zeno e l’affresco con la Madonna dell’Umiltà della Chiesa di Sant’Anastasia - in prossimità del quale dovrebbero inserirsi anche i due Santi di collezione Gualino. Sebbene infatti lo studioso considerasse che l’intonazione fortemente drammatica e la “vitalità emotiva” delle figure potessero suggerire un avvicinamento all’arte di Paolo Veneziano, ritenne tuttavia che la posa dei due personaggi, sottolineata “dall’ardimento sintattico” dell’audace scorcio che li fa volgere quasi di spalle rispetto all’osservatore, fosse del tutto inedita e trovasse piena espressione nel cosiddetto Polittico Lion delle Gallerie veneziane dell’Accademia, opera attribuita con certezza a Lorenzo Veneziano e datata tra il 1357-59. In questi termini al soggiorno veronese si legherebbe una sorta di svolta naturalistica sulla base di stimoli provenienti da Bologna. Tornava ad avanzare il nome di Paolo in un momento stilistico prossimo alla Coperta della Pala d’Oro Michelangelo Muraro nel 1969, sulla base della rigorosa compostezza plastica, dell’intonazione cromatica e della sobrietà decorativa che caratterizza i due Dolenti torinesi e necessariamente esclude i compiacimenti del gotico-fiorito invece cari a Lorenzo, ma anche per via del confronto diretto con la Crocifissione di San Domenico a Ragusa in Dalmazia, realizzata per Andrea De Marchi a partire dal 1348 (cfr. De Marchi, 2005). Pare infatti plausibile ritenere che anche le due tavole in oggetto componessero la scena di una Crocifissione formata da tre pannelli distinti con il Crocifisso al centro, la Vergine e San Giovanni Evangelista ai lati, che secondo la tradizione bizantina venivano esposti durante la Settimana Santa sull’iconostasi o il tramezzo della chiesa ed erano ampiamente diffusi anche a Venezia nel corso del XIV secolo (De Marchi, 2005). Pur ritenendo imprescindibile il modello costituito dal complesso decorativo ragusano, la critica più recente sembra tuttavia generalmente propensa a orientare la paternità delle due tavole sabaude in direzione di Lorenzo Veneziano (Flores D’Arcais, 1992; cfr. anche Guarnieri, 2006)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350791
  • NUMERO D'INVENTARIO 12
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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