ritratto di Giovanna di Ginevra

dipinto, post 1600 - ca 1649

Cornice di legno verniciato in bianco con filettature gialle

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di un più ampio nucleo oggi conservato presso il castello di Racconigi. La tela, uniforme alle altre della serie per dimensioni, raffigura Giovanna di Ginevra moglie di Amedeo II. E' legata alle altre dalla catena inventariale S.M., di cui porta il numero (S.M. 37), da riferirsi all'inventario del castello di Moncalieri del 1879. In quell'anno i quadri erano conservati al primo piano, nella Galleria n.70. Nell'inventario la serie è composta da 87 dipinti, documentati anche da un altro inventario non datato, ma precedente al 1872. Questi quadri risultano, nell'inventario del 1879, scaricati nel gennaio del 1920, presso il castello di Racconigi, dove si trovano tuttora, ad eccezione di alcuni non più presenti fin dagli anni Cinquanta del Novecento. Le opere, fra cui il ritratto in questione giunsero a Racconigi negli anni di Vittorio Emanuele III e della regina Elena. Per quanto riguarda l'intera serie appare evidente che sia stata via via accresciuta con il trascorrere dei secoli, fino all'Ottocento. I ritratti sono stati oggetto non solo di ripetuti restauri, ma hanno anche subito sensibili modifiche nel corso del tempo (ampliamenti, inserimento o variazione dell'iscrizione identificativa del personaggio ritratto, uniformizzazione dello sfondo), aspetti confermati dall'attuale campagna di indagini che non hanno tuttavia interessato questo dipinto. Già C. E. Bertana, aveva individuato la presenza di una galleria di ritratti un tempo a Moncalieri, poi trasferita a Racconigi, non collegandola tuttavia a questa serie. Nuove ricerche hanno interessato una parte delle tele in occasione della mostra di Venaria (2007-2008), evidenziandone l'appartenenza alla galleria moncalierese sulla base di un elenco conservato presso la Biblioteca Reale, datato al 1780 (Misc. Patria 46,24). Il documento del 1780, che si riferisce probabilmente ai lavori necessari alla costituzione della galleria di ritratti voluta nell'ambito del generale rilancio del castello di Moncalieri, intrapreso da Vittorio Amedeo III, appena salito al trono (P. Astrua, 1987 p. 88), riporta tuttavia solo i ritratti dei principi, da Beroldo a Carlo Emanuele III. Non vi compaiono invece le principesse, dato che induce a pensare per queste ultime a una provenienza da altre residenze. Altri documenti relativi a un intervento di restauro avvenuto all'inizio degli anni Settanta del Settecento per opera di Pietro Paolo Wehrlin elencano poi 36 ritratti di principesse sabaude su cui il pittore sarebbe dovuto intervenire, prima di inviarle a Moncalieri fra cui "n°14 Jovanna Geroldi Comitis Gebennarum Filia Amedei II Uxor" (Bib. Reale, TO, Registri Recapiti, 1772, II, f. 996). Wehrlin afferma di aver compiuto ampliamenti delle tele, o di avervi aggiunto l'iscrizione con il nome dell'effigiata. Mentre i ritratti dei principi del più antico gruppo (da Beroldo fino a Carlo Emanuele I), si presentano identici nella fisiognomica ai volti dei sovrani incisi nei medaglioni dell'"Histoire Généalogique de la Royal Maison De Savoye" di Samuel Guichenon pubblicata a Lione nel 1660 e mostrano un'iconografia codificata, questo non accade per le principesse. Per quanto concerne gli atteggiamenti e l'abbigliamento, un sicuro modello è invece fornito dalle bellissime tavole delle "Austriache Gentis Imagines" (già riferimento per Pingone), realizzate da Francesco Terzio e tradotte a stampa tra il 1558 e il 1573: nel caso di Giovanna di Ginevra si veda la tavola "Elisabetha Alberti II Rom. Imp. Ux." al f. 49 dell'esemplare conservato presso la Biblioteca Reale di Torino (T 52, 9). Interessanti relazioni esistono poi fra le tele di alcune principesse sabaude e quelle delle principesse sabaude inserite a gruppi di due o tre in un unico quadro, anch'esse conservate a Racconigi (R. Vitiello, 2007). Questa figura va messa in relazione con la Giovanna di Ginevra nel dipinto raffigurante le due mogli di Amedeo II (R 1498). Per quanto concerne i quattro dipinti, in cui si trovano i ritratti rispettivamente delle mogli di Amedeo II (R 1498), di Amedeo V (R 1499), di Amedeo VI (R 1502) e infine le consorti di Filippo II (R 1500) occorre però precisare che non si tratta probabilmente delle tele oggetto del documento di Wehrlin: il pittore infatti elenca ritratti di singole figure femminili; inoltre afferma che le opere erano destinate a Moncalieri. Le tele con i ritratti di gruppo delle mogli dei sovrani non solo non riportano sul retro la catena inventariale relativa alle opere presenti nel castello di Moncalieri S.M. (tant'è che non si ritrovano inserite nell'inventario del 1879), ma al contrario sono caratterizzate da un'altra sigla: PPR. Si tratta di dipinti che già intorno al 1870 erano conservati nel castello di Racconigi, come documenta la "Rubrica per nomi di autore degli oggetti d'arte esistenti nelle Reali Residenze del Piemonte" (1870-1899) AsTo Casa di S.M. 12924
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100220195
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1553
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2020
  • ISCRIZIONI verso - x. R. 1518 - corsivo - a inchiostro nero - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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