Madonna in trono con Bambino e Santi
Il dipinto murale, che svolge la funzione di vera e propria pala d'altare, rappresenta al centro la Madonna in trono con il Bambino e in piedi a sinistra San Bartolomeo (riconoscibile dal coltello, simbolo del martirio) e a destra San Bernardo da Mentone. Entrambi i Santi presentano alla Vergine i committenti dell'opera stessa e dell'intero ciclo: a destra, in ginocchio, compare il conte Giorgio Valperga, mentre di fronte la moglie Margherita di Mentone è identificabile anche attraverso lo stemma tenuto nella mano destra da San Bernardo, che vale ad identificare il santo e al tempo stesso la committente. Accanto alla madre si riconoscono le quattro figlie, sempre rappresentate in ginocchio, nell'atto di pregare la Madonna. Il conte ha una giubba ornata di pelliccia e le scarpe a punta allungata dette "à la poulaine", secondo la moda borgognona affermatasi nel periodo di esecuzione dell'opera. La sposa porta il copricapo conico detto "henin", dal quale ricade il leggero velo, anch'esso tipico della moda d'oltralpe. Lo sfondo è dipinto come una sorta di quinta teatrale, dove tre angeli reggono un drappo a fondo giallo che incornicia l'intera scena. Nella parte inferiore della parete si riconosce il diavolo con ali da pipistrello, riverso a terra, simbolo (continua in OSS)
- OGGETTO dipinto murale
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
intonaco/ pittura a secco
stucco/ pittura
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MISURE
Altezza: 2 m
Larghezza: 2.45 m
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di San Giorgio
- INDIRIZZO Piazza Giorgio Anselmi, Valperga (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La parte in stucco che viene restituita nel campo "MTC" è relativa alla decorazione della corona della Madonna. Ai piedi dell'affresco è tracciata la linea del vecchio altare di cui monsignor Broglia aveva ordinato la ricostruzione nel 1594, ma nel 1752 Roero, constatando le cattive condizioni del nuovo altare "male se habet fere in omnibus", ordinava che fosse distrutto, come in effetti avvenne. Sulla destra, inoltre, si vede una nicchia con voltino triangolare, utilizzata per depositare le ampolle dell'acqua e del vino, utilizzate durante la liturgia della Santa Messa.L'iscrizione citata che compare sotto la figura di Margherita è in realtà visibile solo a luce radente.La datazione del complesso decorativo, non potendo trovare conferma nell'iscrizione purtroppo frammentaria, è stata ipotizzata a partire dall'identificazione dei personaggi rappresentati nell'affresco sulla parete di fondo della cappella. Si tratta di Giorgio Valperga e Margherita di Mentone, raffigurati insieme alle quattro figlie in abiti contemporanei all'epoca di esecuzione. Dal contributo di Andreina Griseri in poi, si è sottolineato il carattere pre-spanzottiano dell'ignoto autore, che avrebbe guardato a modelli franco-provenzali, ai quali avrebbe poi attinto anche Giovanni Martino. Risulta importante, inoltre, il confronto con il maestro attivo in questa chiesa anche nella Cappella di Santa Caterina (navata sinistra, terza cappella, proprio di fronte alla presente), ma sembra ormai superata l'ipotesi, già formulata da Elena Brezzi Rossetti, che vi avrebbe riconosciuto la stessa mano. La lettura più recente, dunque, riassunta da Claudio Bertolotto, interpreta tali affreschi datandoli ad un periodo successivo al 1471, data della morte del conte Giorgio. Si tratterebbe, dunque, di un intervento promosso su commissione della vedova e dei figli Urbano e Filippo (non presenti nell'affresco), il primo dei quali servì i re di Francia, mentre il secondo rimase al servizio dei Savoia. Un documento (segnalato nelle fonti) proverebbe come Margherita fosse ancora viva nel 1486, conservando interessi nel ducato di Savoia e rapporti con il duca Carlo I; dunque si ritiene che la commissione di questi affreschi sia avvenuta in un momento non lontano da quello in cui fu decorata l'antistante cappella di Santa Caterina, recante la data 1487
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100218032-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- ISCRIZIONI parete di fondo, sopra la lunetta - anno d(omi)ni...die...et ge/...Iohan...Amedei Sab...D(omi)ni/...hanc...fieri - caratteri gotici - a incisione - latino
- STEMMI nella mano destra di San Bernardo da Mentone - familiare - Stemma - Mentone - di rosso, al leone d'argento, con una cotissa d'azzurro, passante sul tutto
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0