scene mitologiche

moschetto doppio fuoco, ca 1599 - ca 1610

Moschetto da caccia a doppio fuoco, con canna a cinque ordini, alternamente tondi scolpiti a basso rilievo e quadri scanalati con cornice alla culatta, traguardo a forma di drago e gioia di bocca uscente dalle fauci di un drago che in fronte porta il mirino. Piastra a miccia e a ruota. Cassa in legno scuro intarsiata in avorio con scene mitologiche, argento, madreperla per le volute e in oro per gli ornati e le grottesche

  • OGGETTO moschetto doppio fuoco
  • MATERIA E TECNICA avorio/ intarsio
    legno/ lastronatura
    madreperla/ intarsio
    avorio/ incisione
    acciaio/ doratura
    acciaio/ brunitura
    argento/ intarsio
    oro/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Sadeler Emanuel (/1610): decoratore/ incisore
    Vischer Adam (notizie Dal 1599): incassatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Armeria Reale
  • LOCALIZZAZIONE Armeria Reale
  • INDIRIZZO piazza Castello, 191, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il moschetto a doppio fuoco M.12 fa parte di un complesso di armi e accessori, comunemente denominato "armi di Monaco", comprendente la chiave N'. 12 (scheda OA NCTN: 00217099), la fiasca N'. 22 (scheda OA NCTN: 00217100) e il polverino N'. 23 (scheda OA NCTN: 00217101); giunse da Monaco a Torino nel 1650 come dono del Duca Massimiliano I di Baviera per le nozze tra suo figlio, Ferdinando Maria di Wittelsbach ed Enrichetta Adelaide, sorella di Carlo Emanuele II di Savoia. Il moschetto, originariamente attribuito ad artefici italiani per la bellezza e la raffinatezza delle decorazioni (Angelucci,1890), grazie allo studio dello Stoecklein che ha revisionato i conti degli archivi del Duchi di Baviera, è ora riferibile ad Emanuel Sadeler, formatosi ad Anversa e trasferitosi a Monaco nel 1594 presso il Duca di Baviera Guglielmo V, ed Adam Visher maestro cassaio nel 1599 e attivo a Monaco fino a circa il 1610 (Stoecklein, 1922). Per quanto riguarda la decorazione in metallo, in particolare delle figure mitologiche entro cornici a grottesche presenti sulla canna, il riferimento va ricercato in un vasto gruppo di incisioni di Etienne Delaune massimo esponente dell' École di Fontainebleau. Per la decorazione della piastra i prototipi non sono deluniani ma ripresi da incisioni di Philip Galle su modello di Jan Collaert del "Bullarum Inauriumque Artificiosissime icones, (Pars Altera) Archetypi Artificiosi" edito ad Anversa nel 1582, sicuramente ben noto a Sadeler (Stoecklein, 1922). Le decorazioni in avorio della cassa attingono ad un repertorio iconografico di radice mitologica ed è stato possibile risalire alla corretta lettura iconografica scorrendo le incisioni dell'Hostellein, nell'ambito del tardo manierismo tra Praga, Monaco e Anversa (Spantigati, 1982).||Il moschetto M. 12 era corredato anche di forcina, ritrovata verso il 1948 nella collezione del ramo viennese della famiglia Rothschild e in seguito donata alla Waffensammlung di Vienna dove attualmente si trova con il numero A 2252. Si ignora la collocazione del moschetto a Torino prima del suo ingresso nel 1837 in Armeria Reale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100217098-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 1242
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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